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Raucedine, recupera la voce con la tisana dei cantanti

Erisimo e camomilla hanno un effetto lenitivo sulle corde vocali

31/01/2024
voce raucedine laringite

Può capitare di avere un’occasione importante e di dover parlare a voce alta, per motivi di studio, al lavoro o nel privato, in ambito relazionale. Ma ci si blocca e non si riesce a spiccicare nemmeno una parola. Oppure, non si riesce a emettere suoni limpidi e chiari. La voce, quindi, o sparisce del tutto, o viene fuori tremolante, stridula, gracchiante, poco piacevole sia per chi parla sia per chi ascolta Al di là della componente emotiva, succede spesso, soprattutto con le temperature rigide e la stagione invernale, che la gola e le corde vocali si infiammino e ne risentano.

 

Riposo

Agli abbassamenti di voce sono più soggetti coloro che sforzano molto le corde vocali anche per il proprio mestiere, dagli insegnanti ai comunicatori, dai conduttori ai cantanti, naturalmente. Anche il reflusso gastroesofageo non aiuta, ma può peggiorare la situazione. A volte compaiono anche altri sintomi come la tosse, la difficoltà a deglutire e a respirare, qualche linea di febbre. Di solito, se il disturbo non è grave, sforzandosi di parlare il meno possibile per qualche giorno, se ciò è consentito rispetto alle proprie esigenze, si migliora dopo poco tempo. In attesa di farsi vedere dal medico di famiglia, o dall’otorinolaringoiatra in casi particolari, soprattutto se il problema persiste, si può ricorrere anche a qualche rimedio naturale.

 

Albume d’uovo, aglio e cipolla

Nella guida pratica I rimedi della nonna. Curarsi con le medicine naturali di una volta (Demetra, 2023) Diana Calcagno spiega come ottenere alcune preparazioni adatte ad alleviare questo fastidio. “Montate a neve densa un albume d’uovo e aggiungetevi infine una uguale quantità di acqua zuccherata. La bevanda, estremamente leggera, rinfresca la gola, ne calma i bruciori e ridà tono alla voce”. Altri suggerimenti riguardano l’aglio, “magari ridotto in polvere o in succo, che fortifica le resistenze dell’organismo”, consiglia l’esperta. Altrettanto valida è la cipolla, mangiandone una al giorno cotta nella cenere, condita con olio o burro fuso, come era in uso nelle nostre campagne.

 

Camomilla

Si può provare anche con applicazioni esterne di olio di camomilla. Si mettono g 50 di fiori freschi e 1/2 litro di olio d’oliva in una bottiglia di vetro chiaro, a chiusura ermetica, ben pulita e asciutta. Si scuote più volte la bottiglia, poi la si espone ai raggi del sole 2-3 giorni almeno. A questo punto si fa scaldare per 2 ore il recipiente di vetro a bagnomaria, facendo attenzione che l’acqua non bolla. Si passa poi attraverso una garza l’olio, si spreme bene quello che rimane dei fiori. Con il liquido ancora tiepido (se è il caso si scalda la quantità necessaria ancora a bagnomaria), si friziona più volte al giorno la gola.

 

Erisimo

Per le proprietà che lo contraddistinguono l’erisimo, appartenente alle Crucifere, è detto anche l’erba dei cantanti. Contiene infatti un principio attivo, l’erisimina, che combatte con efficacia tosse, raucedine e abbassamento di voce. Si può usare allo stato fresco, masticando le foglie. La tintura, invece, si prepara lasciando macerare, in g 250 di alcol a 60°, circa g 50 di foglie fresche sminuzzate per 3 giorni. Si usa poi diluendo 30 gocce in un dito d’acqua tiepida”, spiega ancora l’esperta. “La tisana di erisimo, altrettanto valida per calmare spasmi e coliche renali, si prepara facendo infondere per 20 minuti, in 1 litro di acqua bollente, g 35 di foglie fresche d’erisimo sminuzzate o g 20 di foglie essiccate. Se ne devono bere cinque tazze al giorno lontano dai pasti”.