Garantisce le pazienti, scoraggia speculazioni e abusi
Finalmente in vigore il regolamento istitutivo del Registro nazionale degli impianti protesici mammari, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, un elenco che garantisce tutte le pazienti operate al seno, scoraggiando abusi e speculazioni. Nel giro di sei mesi, a partire dal 2 febbraio, saranno pienamente operativi i registri regionali e provinciali.
L’Italia arriva prima nel mondo, si desume leggendo sul sito del ministero, a tracciare l’iter dell’intervento degli specialisti in chirurgia che impiantano o rimuovono protesi della mammella per motivi estetici o come soluzione terapeutica (dopo rimozione di noduli o neoplasie) sul territorio nazionale. Anche gli operatori economici che in Italia distribuiscono tali dispositivi sono tenuti a trasmettere i dati relativi a ogni singola protesi mammaria commercializzata e destinata ad essere impiantata, sia per finalità estetiche sia per funzioni ricostruttive, nella profilassi in presenza di mutazioni BRCA1 BRCA2 o come secondo tempo operatorio dopo l’intervento teso a enucleare i tessuti tumorali, nei centri di senologia, breast cancer unit.
In tema di chirurgia plastica sono previste sanzioni per chi omette di segnalare quanto richiesto nelle modalità e tempistiche definite. I risultati delle analisi effettuate sui dati raccolti dal registro consentiranno di migliorare ulteriormente affidabilità e tollerabilità delle protesi mammarie. L’attività di vigilanza e sorveglianza sulle protesi mammarie dovrebbe scoraggiare l’attività illecita di operatori privi dei requisiti (medici senza laurea o senza specializzazione sono stati talvolta scoperti (e denunciati) per aver eseguito interventi di pertinenza esclusiva dello specialista in chirurgia estetica.
Esiste infine la necessità di tracciare le protesi al fine di conoscere sempre la composizione chimica dei materiali impiantati, per questo motivo potrebbe essere necessario risalire, a distanza di tempo, al costruttore. La normativa sulle protesi mammarie ha una funzione apripista, considerando che nel corpo umano si ricorre sempre più spesso a protesi anatomiche in tanti altri distretti: protesi d’anca, ginocchio, spalla, gomito, cristallino artificiale (cataratta) e via dicendo.