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L’intelligenza artificiale prevede il rischio infarto

Alcuni ricercatori hanno messo a punto un algoritmo capace di prevedere la malattia coronarica, analizzando quantità e composizione delle placche

24/03/2022

Un gruppo di ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center di West Hollywood, in California, ha sviluppato un’intelligenza artificiale capace di prevedere un infarto con largo anticipo. Lo strumento tecnologico, descritto sulla rivista The Lancet Digital Health, è in grado di analizzare in pochissimi secondi la composizione e la quantità delle placche presenti nelle arterie riconoscendo i segnali che potrebbero portare a un evento cardiovascolare acuto nel giro di cinque anni.

Infarto e aterosclerosi
Le placche aterosclerotiche sono alla base della maggior parte degli infarti del miocardio. Grazie all’angiografia coronarica con tomografia computerizzata (coronaro-TC) i medici possono stimare il livello di occlusione delle arterie coronariche che forniscono sangue al cuore. Tuttavia, come ha spiegato il primo autore della ricerca Damini Dey, “la placca coronarica spesso non viene misurata perché non esiste un modo completamente automatizzato per farlo; un esperto impiega dai 25 ai 30 minuti”. Il software progettato da Dey e colleghi colma questa mancanza quantificando la placca dalle immagini tridimensionali della coronaro-TC in soli 5-6 secondi.

Salute del cuore in pericolo
Dopo avere addestrato l’algoritmo con le cartelle cliniche di 921 pazienti, il team della Cedars-Sinai Medical Center lo ha messo alla prova con migliaia di immagini tomografiche, verificando l’effettiva capacità dell’IA di misurare le placche in maniera corretta. Una volta certificata l’accuratezza dei calcoli, si è poi passati all’obiettivo finale, ossia l’analisi predittiva. Le aspettative non sono state deluse: il computer è riuscito a utilizzare le misurazioni per prevedere con successo il rischio di infarto entro cinque anni per 1611 persone. I soggetti esaminati facevano parte di uno studio clinico multicentrico chiamato SCOT-HEART.

Precisione da migliorare
Gli scienziati hanno sottolineato che nonostante il loro sforzo abbia prodotto risultati promettenti, servirà altro lavoro per perfezionare l’algoritmo. Tra le varie cose, Dey confida che l’intelligenza artificiale possa fare a breve un ulteriore passo in avanti e diventare ancora più precisa, prevedendo “quanto presto avverrà l’infarto in base alla quantità e al contenuto della placca rilevata”.