Sinergia Coni-Siprec per allontanare i ragazzi da stili di vita nocivi e potenzialmente letali sul lungo termine
La prevenzione cardiovascolare non può prescindere dalle fasce più giovani della popolazione, soprattutto se fumatrici, sedentarie e in sovrappeso. Fondamentale sensibilizzare sull’importanza di stili di vita corretti e pratica sportiva. Senza dimenticare gli screening.
Il 13 maggio ricorre la seconda Giornata per la Prevenzione Cardiovascolare. Un’iniziativa volta a sensibilizzare soprattutto i giovani, alla luce dei dati emersi da diverse ricerche scientifiche esaminate dalla Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare – SIPREC.
“L’approccio per una corretta prevenzione cardiovascolare può apparire quasi banale – evidenzia il Prof. Massimo Volpe, Presidente SIPREC – Le priorità sono mangiare sano, fare attività fisica, evitare una vita sedentaria, non fumare, tenere bassi i livelli della pressione arteriosa, del colesterolo, evitare di sviluppare il diabete. Questo stile di vita deve essere implementato regolarmente, visto che le malattie cardiovascolari restano la prima causa di decessi e una delle prime cause di ospedalizzazione”.
In occasione della giornata dedicata alla prevenzione cardiovascolare sarà dedicata una particolare attenzione allo sport come stimolo ai giovani.
A portare il contributo in tal senso sarà la Vicepresidente del CONI Silvia Salis. “Quando lo sport viene associato a salute e prevenzione, il Comitato Olimpico partecipa con grande convinzione – sottolinea Salis – Lo sport, infatti, promuove uno stile di vita sano che previene l’insorgenza di determinate patologie, senza dimenticare che la pratica sportiva permette di mantenere un controllo dell’organismo attraverso i continui check-up di idoneità. Si tratta di una sorta di “censimento sanitario” che aiuta già i bambini a risolvere determinate problematiche che potrebbero essere congenite”.
Invitare a un cambio di marcia risulta quanto mai urgente considerando che i giovani italiani risultano sempre più preda di tabacco, scarsa attività fisica e scorretta alimentazione che porta a sovrappeso e obesità.
Nel 2019, la ‘European School Survey Project on alcohol and other drugs’ sugli studenti europei di 15-16 anni ha rilevato che l’Italia è il Paese con la più alta percentuale di coloro che dichiarano di aver fumato sigarette nel corso della loro vita.
Dati allarmanti arrivano direttamente dall’OMS anche sulla sedentarietà: nel 2019 uno studio sul periodo 2001-2016 relativo agli adolescenti tra 11 e 17 anni denotava che a livello mondiale l’80% non raggiungeva livelli di attività fisica raccomandati. Per l’Italia ben l’88,6% di adolescenti non svolge adeguata attività fisica.
A ciò si aggiunge che ben 1 adolescente su 4 non consuma mai il pasto più importante, ovvero la colazione. Delle consigliate 5 porzioni quotidiane di frutta e verdura, solo il 16,9% dichiara di consumarne più porzioni di frutta, mentre si arriva al 13% per la verdura. Per quanto riguarda grassi e zuccheri solo il 14% dichiara di non consumare bibite, mentre complessivamente il 27,5% consuma dolci dai 2 ai 4 giorni a settimana.