Da uno studio promosso da Fondazione Danone emerge che le fasce giovani sono tendenzialmente più attente a ciò che consumano
Sempre più italiani sostituiscono le proteine animali con quelle vegetali per salvaguardare la propria salute.
Lo afferma il 74% degli intervistati nello studio di GfK sulle abitudini alimentari degli italiani, presentato nel corso dell’evento promosso da Fondazione Istituto Danone in occasione della sua ultima pubblicazione dal titolo “Transizione proteica: varietà nelle scelte alimentari per la salute umana e del pianeta”.
Un documento che raccoglie i contributi provenienti dal mondo scientifico e che rivela alcuni dati molto interessanti per la nostra salute. Le indicazioni degli esperti suggeriscono che la sostituzione delle proteine animali con proteine vegetali nell’ordine del 3% dell’energia complessiva comporterebbe una diminuzione della mortalità per tutte le cause del 10%.
Il consumo di proteine vegetali, oltre al contributo di amminoacidi, fornisce infatti fibre e componenti bioattive che concorrono ad uno stile di vita complessivamente più sano.
A scegliere un alimento di origine vegetale al momento della spesa, secondo la ricerca, è il 69% degli italiani. Tra le top 15 categorie per trend di crescita rispetto al 2019 si classificano al primo posto le bevande vegetali seguite dalle uova, la pizza e le verdure, queste ultime già seconda categoria a maggior consumo dopo la frutta.
Dati che registrano un trend in atto da anni: dal 1995 a oggi, gli italiani che seguono la dieta mediterranea sono cresciuti dal 52% al 61%.
“Anche nel mondo alimentare – ha dichiarato Fabrizio Gavelli, presidente di Fondazione Istituto Danone – si palesa una questione generazionale. Le fasce più giovani, infatti, sono tendenzialmente più attente a cosa consumano, all’origine del prodotto, all’impatto che esso può avere sulla propria salute e sull’ambiente.
Ciò porta alla nascita di nuovi trend, che vedono protagoniste le proteine vegetali a scapito di quelle animali, soprattutto legate a carni rosse o trasformate. Il plant based non è da considerarsi una moda, ma una realtà che già modifica le abitudini in tavola”.