Con il sostegno di:

Microbioma, effetti indesiderati dai pesticidi

Studio dell’Istituto Ramazzini: anche a basse dosi, il glifosato può alterare la diversità batterica

19/12/2021

Pesticidi, più li conosci e più devi fare attenzione: non tutti e non sempre sono salutari per il nostro microbiota, l’insieme dei microrganismi contenuti nell’intestino umano, capaci di sintetizzare per noi vitamine e altre sostanze che aiutano il nostro organismo a svolgere le proprie funzioni quotidiane, come ostacolare l’attacco di potenziali patogeni e allergeni o supportare la peristalsi intestinale. L’ultimo segnale d’allarme è stato lanciato da uno studio sperimentale condotto dall’ Istituto Ramazzini di Bologna sugli effetti del glifosato e dei suoi formulati: i pesticidi a base di glifosato possono alterare il microbioma intestinale anche a basse dosi.

 

L’evidenza scientifica è emersa nell’ambito dello studio “Global Glyphosate Study”, un lavoro multicentrico internazionale condotto dal Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni dell’Istituto Ramazzini, con la collaborazione di King’s College, George Washington University e Icahn School of Medicine at Mount Sinai.

 

Lo studio, lanciato con l’obiettivo di fornire una valutazione completa dei danni tossici e cancerogeni dei diserbanti basati sul glifosato, ha testato gli effetti di questi pesticidi sul microbioma intestinale di ratti Sprangue-Dawley. Il glifosato e due formulati commerciali, quello europeo Roundup BioFlow e quello americano RangerPro, sono stati testati sperimentalmente a diverse dosi a partire da quella attualmente ammessa in Europa (EU ADI, 0,5 mg/Kg/die).

 

Risultato: hanno alterato significativamente il microbioma intestinale del ratto, in particolare riducendo la diversità batterica, una condizione già associata a diverse conseguenze negative per la salute, come per esempio il diabete e le alterazioni metaboliche. Inoltre, lo studio ha evidenziato per la prima volta effetti significativi dei pesticidi a base di glifosato sulla comunità dei funghi che abitano nel microbioma intestinale. Questo elemento è importante perché la presenza o meno di categorie diverse di funghi nell’intestino umano è collegata a malattie come la sclerosi multipla.

 

Considerate le potenziali conseguenze patologiche e la prospettiva di trovare nuovi orizzonti terapeutici, la ricerca non si ferma e continuerà a studiare l’influenza dei pesticidi sul microbioma intestinale.