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Perché chi balbetta smette di farlo quando non si sente osservato

La presenza degli altri condiziona fortemente le persone che soffrono di balbuzie, tanto che quando sono da sole parlano in modo molto più fluido

15/10/2021 - di Redazione
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Le persone che balbettano, quando si trovano da sole e pensano che nessuno le stia ascoltando, smettono di farlo, spesso improvvisamente. Lo rivela un nuovo studio, che potrebbe aiutare a capire meglio i meccanismi della balbuzie e i modi in cui si può trattare. La componente sociale e la percezione di qualcuno che ascolti sembrano le chiavi della balbuzie negli adulti, spiega lo studio della New York University. Finora esistevano solo prove aneddotiche di questa teoria, ma ora la ricerca americana conferma l’effetto di un osservatore esterno su chi balbetta.

 

Perché chi balbetta smette di farlo quando non si sente osservato

La scienza ritiene che la balbuzie derivi da una combinazione di genetica e condizione neurologica. Sono oltre 70 milioni le persone nel mondo che soffrono di balbuzie e impedimenti del linguaggio – il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ad esempio è uno di questi – e la medicina continua a interrogarsi sulle ragioni e le cure di questa condizione.
I ricercatori sono riusciti nel difficile compito di creare le condizioni in cui le persone credono di essere veramente sole. Hanno coinvolto 23 volontari e li hanno sottoposti a cinque diversi scenari: lettura ad alta voce, discorso privato, ripetizione del discorso privato per due ascoltatori e due diverse conversazioni con i ricercatori. Il discorso privato era l’unico scenario in cui i volontari pensavano che nessuno li stesse ascoltando (in realtà in modo ingannevole: sono stati lo stesso registrati). E dal paper pubblicato sul Journal of Fluency Disorders, è emerso che in questo caso in tutti i 23 partecipanti la balbuzie è sparita.

 

Perché l’assenza del pubblico ha un effetto così importante?

I ricercatori, pur non entrando nei dettagli, spiegano che potrebbe giocare un ruolo decisivo la sensazione di sentirsi giudicati o valutati quando ci sono altre persone intorno.
“Penso che questo fornisca la prova che la balbuzie non è solo un problema di ‘discorso’, ma che al suo interno deve esserci una forte componente sociale“, afferma Eric Jackson, ricercatore della New York University.
Ora, per proseguire nella ricerca, il team indagherà il ruolo della considerazione sociali nel caso della balbuzie, cercando di capire quando incomincia a fare il suo effetto già sui bambini.