Con il sostegno di:

Melanoma, la prevenzione parte dalla scuola

Nella seconda puntata dell'intervista il dermatologo Ignazio Stanganelli annuncia il concorso dedicato ai giovanissimi

05/01/2024 - di Alessandro Malpelo
scuola studenti alunni

Cicatrici, nevi, angiomi e postumi di ustioni sono inestetismi che spingono frequentemente i giovani a rivolgersi al medico per un consiglio, per motivi perlopiù estetici. Pochi considerano un altro fattore: i raggi solari che scaldano, fanno splendere le nostre giornate e innalzano il tono dell’umore diventano un’arma a doppio taglio se presi a dosi massicce senza schermi. Gli ultravioletti più aggressivi possono compromettere una pelle sana. La consapevolezza delle precauzioni da prendere, hanno riferito gli esperti, si costruisce negli anni dell’infanzia. D’inverno poi, con la ripresa delle lezioni dopo le feste di fine anno, i messaggi rivolti ai giovanissimi risultano anzi più incisivi.

 

In questa seconda puntata dell’intervista al professor Ignazio Stanganelli, lo specialista si rivolge alle giovani generazioni così come agli educatori, ai genitori, alle istituzioni, in modo che le campagne di prevenzione in dermatologia vengano condivise fin da bambini, anche attraverso il gioco e i dispositivi digitali, in classe come a casa. La pelle è l’organo più esteso del corpo umano e svolge una funzione chiave, non solo protettiva.

 

La superficie degli epiteli sovraesposti risente dell’azione nociva da parte di quella finestra di ultravioletti meno rispettosi della fisiologia umana, responsabili di scottature nell’immediato e fautori di di danni a lungo termine: invecchiamento precoce, rughe, macchie scure. Gli effetti incontrollati dei raggi solari accumulati nell’adolescenza si sommano e presentano il conto nell’età adulta, ecco perché è bene gettare subito le basi per un look salutare, con meno rischi di brutte sorprese, compreso il cancro.

 

La scuola offre un’opportunità irripetibile per apprendere informazioni pratiche. Comprendere l’importanza di applicare correttamente la crema solare con i filtri adeguati, indossare cappelli a tesa larga, occhiali da sole e protezioni solari adeguate, può fare la differenza in gioventù, specialmente ora che siamo alle prese con tutti quei cambiamenti climatici che sono a noi noti e che ci spingono a riconsiderare il binomio salute ambiente. Proviamo allora a scoprire quanto sia importante insegnare ai giovanissimi ad amare e proteggere la pelle attraverso una sequenza di domande e risposte.

 

Professor Stanganelli, perché coinvolgere infanzia e adolescenza nella prevenzione primaria?

“Considerando l’esposizione alla radiazione ultravioletta naturale, si è calcolato che fino all’80% della dose cumulativa solare durante la vita viene assorbita prima dei 18-20 anni. Poiché l’esposizione alla radiazione UV è l’unica causa nota di tumori cutanei modificabile tramite l’attuazione di norme corrette, agire prima dei 18 anni è molto importante per minimizzare gli effetti a distanza di molti anni dal danno accumulato in soggetti predisposti”.

 

Quali conseguenze a distanza di tempo?

“Una adeguata prevenzione primaria da radiazioni solari e ultravioletti artificiali può aiutare a diminuire nel futuro il numero di casi di melanoma. Studi australiani hanno stimato che il melanoma rappresenta il terzo tumore dopo quello al polmone e al colon-retto dove la prevenzione primaria permette di ottenere una marcata riduzione dei casi”.

 

Cosa fare allora?

“Le raccomandazioni per la prevenzione primaria dei tumori cutanei dovrebbero enfatizzare l’importanza di evitare esposizioni prolungate al sole, prevenire le scottature, utilizzare correttamente i filtri solari, soprattutto per le popolazioni giovani e nei soggetti con fototipo a rischio per il melanoma”.

 

Quali campagne si rivelano più efficaci?

“Al pari di tante nazioni europee ed extra europee anche in Italia negli ultimi anni sono state attivate numerose campagne di prevenzione primaria rivolte alla popolazione, ma quelle che ci hanno permesso una reale valutazione dell’impatto educazionale riguardano le scuole elementari. In Italia tra gli interventi più importanti, nel periodo 2001-2004, venne condotto un importante studio, SoleSi – SoleNo, coordinato dal Centro Studi GISED, che coinvolse genitori, insegnanti e bambini di 122 scuole incontrando 11.230 alunni delle classi 2 e 3 delle scuole primarie in 47 città italiane”.

 

Quali altre iniziative a livello educativo?

“Nel periodo 2015-2017 si è svolta una campagna (“Il Sole per Amico”) rivolta ai bambini delle scuole elementari dove si sono per confrontati i dati dello studio Sole Si Sole No di 15 anni prima. La campagna IMI il Sole per Amico ha reclutato 12.188 alunni di 66 scuole in 52 città”.

 

Come cambiano i comportamenti d’estate?

“La prevalenza delle scottature è calata del 4,4% negli ultimi 15 anni. Contemporaneamente è aumentato del 14,7% l’uso di creme solari (dal 71,1% all’85,8%) e dell’11,1% (dal 19,7% al 28,8%) l’uso della maglietta ogni volta che si sta al sole. Se da un lato cresce l’attenzione su come far prendere il sole ai propri figli, dall’altro quasi un genitore su due (44,7%) dichiara di far uso dei lettini abbronzanti, il 17,9% pensa siano utili per limitare il rischio di ustioni solari e purtroppo ben il 43,9% non sa dare una risposta in merito”.

 

Quali messaggi sono più coinvolgenti?

“Comparando i due studi italiani ad altri simili condotti in Europa e negli USA emerge che per aumentare la consapevolezza sulla corretta esposizione solare l’ideale è lanciare un elevato numero di messaggi educativi a bassa intensità, ma continui e da più fonti come la scuola, lo sport, le associazioni ricreative e turistiche. Le campagne di prevenzione solare devono coinvolgere sia i bambini sia i genitori”.

 

Come hanno impattato sulla incidenza del melanoma queste ultime campagne?

“Nonostante l’aumento globale della incidenza del melanoma nella popolazione Italiana, proprio grazie a queste strategie, dopo essere aumentati per molti anni, i tassi di incidenza del melanoma in Italia si sono stabilizzati tra i nati dopo il 1975 e, per le ultimissime generazioni, hanno cominciato a diminuire, seguendo l’analogo andamento registrato prima del 2000 nell’Europa del Nord. Lo studio coordinato da Lauro Bucchi dell’IRST e del Registro Tumori della Regione Emilia-Romagna sui dati dell’AIRTUM ha scattato una sorta di istantanea su questo momento, il momento nel quale l’epidemia di melanoma ha iniziato a finire. Le ultime generazioni sono quelle dei primi bambini che le madri hanno protetto con i filtri solari. Risultati simili sono stati osservati in Usa e in Australia. Entrambi questi paesi finalizzano notevoli risorse economiche e sociali per i piani di prevenzione e di educazione solare.

 

Come fare breccia nel mondo della scuola?

“La scuola è in prima linea nello sviluppo di strategie per la prevenzione delle malattie e la promozione di corretti stili di vita. In questa strategia la comunicazione multimediale, fortemente implementata anche nel mondo nella scuola, favorisce la disseminazione delle attività di educazione alla salute su uno dei punti più importanti del Codice Europeo contro il Cancro, sulla prevenzione dei tumori della pelle, e del melanoma in particolare”.

 

“Da qualche settimana è online la piattaforma multimediale del progetto “IL SOLE PER AMICO for YOUNG” integrata alla Campagna educazionale proposta nel CONCORSO NAZIONALE “IL SOLE PER AMICO: IMPARIAMO A PROTEGGERE LA PELLE” per l’anno scolastico 2023/2024, promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dall’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI). L’innovativa e originale piattaforma multidimensionale è rivolta principalmente agli insegnanti e agli studenti delle scuole secondarie di primo grado e di secondo grado”.

 

I contenuti dell’offerta formativa?

“Il programma educativo è caratterizzato da un razionale percorso che include contenuti scientifici dedicati, uno spazio interattivo Digital Game, dove gli studenti e gli insegnanti si possono cimentare nel riconoscimento di una macchia sospetta, e un’area di Peer Education che rappresenta una biblioteca virtuale dove verranno inclusi i lavori prodotti dagli studenti. La piattaforma di educazione sanitaria può anche essere uno strumento di sensibilizzazione utile sia per gli studenti universitari che per tutte le famiglie. Questo programma amplia la campagna di sensibilizzazione già operativa per le scuole elementari dal 2015 che è inclusa nella piattaforma multimediale Sole per amico for Kids. L’obiettivo è di contribuire ad aumentare la consapevolezza dei danni provocati da una scorretta esposizione alle radiazioni ultraviolette, sia naturali (raggi solari) che artificiali (lampade e lettini solari) e informare non solo gli studenti, ma anche le loro famiglie”.

 

Quanto è stata lanciata la prima edizione?

“La campagna il Sole per Amico è iniziata nel 2015, caratterizzata principalmente dall’implementazione di una piattaforma WEB, campagne di informazione sui mass media, strumenti didattici dedicati sia in forma digitale che cartacea, formazione nelle scuole primarie di bambini ed insegnanti e lo sviluppo di un progetto di ricerca epidemiologica. Dal 2017 la campagna di prevenzione è stata ampliata a tutta la popolazione scolastica con l’attivazione del Concorso IL SOLE PER AMICO: IMPARIAMO A PROTEGGERE LA PELLE. Per ogni anno scolastico, tale Concorso è esteso a tutte le scuole primarie e secondarie per promuovere una corretta esposizione ai raggi solari, prevenire i tumori della pelle e rendere protagonisti gli studenti come animatori di formazione”.

 

Da quest’anno scolastico 2023/2024 per supportare la partecipazione al Concorso “IL SOLE PER AMICO: IMPARIAMO A PROTEGGERE LA PELLE” e potenziare l’attività formativa e di educazione sanitaria degli studenti ed insegnanti sono state sviluppate ed integrate le due sezioni multimediali FOR KIDS per le scuole primarie e FOR YOUNG per le secondarie di I e II grado.

 

Quali scuole possono partecipare al concorso?

“Il concorso è rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, che potranno partecipare in piena autonomia, con brevi video o elaborati audiovisivi multimediali (cortometraggi), attraverso le loro classi o i loro studenti. I cortometraggi dovranno essere inviati alla segreteria IMI entro e non oltre il 15 aprile 2024”.

 

Quali sono i termini per i partecipanti?

“Il concorso ha come protagonisti in prima persona i ragazzi che si trasformano in animatori di formazione attraverso la produzione di prodotti multimediali in grado di interpretare la prevenzione primaria e secondaria dei tumori della pelle, con una strategia scolastica che viene definita Peer Education (educazione alla pari). Per ciascuna tipologia di scuola, primarie, secondarie di primo e secondo grado, saranno selezionati dalla commissione esaminatrice tre elaborati video e/o audiovisivi (per un totale di nove cortometraggi). L’istituzione scolastica la cui classe/studenti risulteranno primi classificati per ciascuna tipologia di scuola riceverà per la partecipazione un attestato e un premio economico pari a 2.500,00 euro, la seconda classificata 1.500,00 euro ed infine la terza classificata 1.000,00 euro”.

 

Quindi innovazione digitale e integrazione con il mondo della scuola è la carta vincente?

“Certamente e questo progetto di educazione alla salute e corretti stili di vita si colloca pienamente nel progetto del Piano Nazionale della Prevenzione che il Ministero della Salute e dell’Istruzione e del Merito insieme alle Regioni promuovono nel mondo della scuola ma va associato anche alla sensibilizzazione nelle spiagge che rappresentano durante l’estate il terreno reale su cui si può valorizzare o disperdere l’efficacia delle misure di prevenzione solare”.

 

Nella riviera adriatica  l’Istituto Oncologico Romagnolo, con il progetto “Salviamo la Pelle” e successivamente “Good Sun Good Skin” tutt’ora in corso, ha fatto da apripista da molti anni della prevenzione solare non solo nelle scuole ma anche sulle spiagge e da questa attività di comunicazione ha tratto i contenuti scientifici ed iconografici che sono stati inseriti nelle due piattaforme “Sole per Amico for Kids e for Young”.

 

Ignazio Stanganelli è professore associato all’Università di Parma, Direttore del Centro di Dermatologia Oncologica – Skin Cancer Unit, Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Dino Amadori, past president IMI

 

Link alla prima parte dell’intervista:

 

 

Link all’articolo sulle iniziative per le scuole: