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La chimica spiega come si può dimagrire mangiando

Broccoli, cavoli e finocchi freschi, inseriti nella dieta, aiutano a perdere peso

23/01/2022 - di Ciro Vestita

Dimagrire mangiando? Per poter spiegare questo arcano bisogna partire dalla chimica. Quando ingeriamo un qualsiasi cibo il nostro organismo compie sforzi notevoli per demolirlo e assimilarne i principi nutrizionali. Prendiamo ad esempio un pezzo di pane di 50 grammi, che dovrebbe fornire circa 150 calorie.

 

Una volta nel cavo orale vengono secrete nella bocca le ptialine, cioè enzimi atti a demolire gli amidi nel pane; procedendo giù nell’intestino il pane incontra altri enzimi, ad esempio le amilasi pancreatiche che scindono anche essi gli amidi del pane; ulteriore sforzo poi nel colon per demolire il tutto creando glucosio. Questo viaggio può ’costare’ un dispendio energetico di circa trenta calorie: ne vien fuori che il nostro pezzo di pane di 50 grammi, che doveva fornire 150 calorie alla fine ne ha date 120.

 

Ma ci sono alimenti molto differenti dal pane: ad esempio alcune verdure fibrose quali broccoli, cavoli, finocchi che hanno pochissime calorie (20 calorie per etto circa) e che però, vista la loro struttura lignea, impegnano tantissimo la scissione chimica da parte del corpo umano. Ne vien fuori che mangiando ad esempio mezzo chilo di finocchi alla fine il conto delle calorie è in negativo, e quindi risulta utile per un buon dimagrimento.

 

Le uova per la crescita

Falsamente calunniate perché portatrici di colesterolo, le uova sono al primo posto (davanti a carne, latte e pesce) nella scala del valore biologico delle loro proteine e aminoacidi, le molecole che sono i mattoni di costruzione del nostro organismo, quindi importantissime nei bambini per la crescita. E siccome gli anziani tornano bambini, le uova sono utili anche per noi vecchietti. Senza considerare che il loro costo rispetto ad una bistecca è cinque volte inferiore.