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Ipertesi o pressione normale? Dipende dal braccio

Ricercatori della Johns Hopkins hanno riscontrato errori di misurazione fino a 20 millimetri di mercurio a seconda dello sfigmomanometro impiegato

09/08/2023

I valori della pressione arteriosa rappresentano un indicatore importante per valutare la salute del cuore e delle arterie di un individuo, ma sembra che i dispositivi automatici utilizzati per rilevare la pressione potrebbero essere inaffidabili a seconda delle dimensioni adottate. Una ricerca condotta presso la Johns Hopkins University di Baltimora, Usa (i risultati sono stati pubblicati su JAMA Internal Medicine) ha stabilito che la larghezza del manicotto dello sfigmomanometro, il bracciale che viene applicato all’arto superiore per misurare la pressione arteriosa, potrebbe influenzare l’accuratezza dei risultati se di dimensioni sproporzionate rispetto alla circonferenza del braccio.

 

Discrepanza

Nel caso in cui il braccio sia più piccolo rispetto al manicotto, lo strumento di misurazione tende ad essere impreciso, registrando un valore massimo di pressione in media 3,6 punti più bassi rispetto al valore reale. Al contrario, se il braccio è più grande, si rischia di ottenere una misurazione eccessivamente alta, con una differenza media di 4,8 punti. Nei casi in cui il braccio ha una circonferenza particolarmente ampia, l’errore raggiunge addirittura i 19,5 punti.

 

Pressione del sangue

Secondo gli autori dello studio, questa imprecisione nella misurazione della pressione arteriosa potrebbe comportare una sottodiagnosi dell’ipertensione, la famigerata pressione alta, con una conseguente sottovalutazione del rischio cardiovascolare e ritardi nel trattamento. Al contrario, una sovradiagnosi dell’ipertensione può esporre le persone a trattamenti superflui, con relativi effetti collaterali.

 

Fattori di rischio

È consigliato che gli adulti si sottopongano a controlli regolari della pressione del sangue, specialmente quelle persone che hanno un profilo caratteristico che include l’età (soprattutto sopra i 40 anni), la storia familiare di ipertensione, l’obesità, l’abuso di alcol, il fumo di sigaretta, uno stile di vita sedentario, elevato consumo di sodio (sale da cucina) e una dieta poco salutare.

 

L’ipertensione è una condizione chiamata killer silenzioso, poiché può danneggiare progressivamente le arterie, il cuore, il cervello e altri organi senza che la persona ne sia consapevole. L’ipertensione può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, come ictus, infarto, insufficienza cardiaca e malattie renali.

 

Alterazioni

Le ultime scoperte nella ricerca sull’ipertensione includono l’importanza di controllare attentamente la pressione del sangue anche durante la notte, dato che l’ipertensione notturna può essere un fattore di rischio ulteriore e difficile da svelare. Studi recenti hanno anche evidenziato l’importanza del monitoraggio regolare della pressione del sangue nell’arco della giornata (Holter) per individuare variazioni patologiche.

 

Inoltre, è stato dimostrato che un controllo adeguato della pressione del sangue attraverso uno stile di vita sano (all’occorrenza con farmaci antipertensivi) allunga la vita. Per questo motivo, è fondamentale che le persone che rientrano nei gruppi a rischio si facciano monitorare regolarmente la pressione del sangue (oltre al fai-da-te) e adottino le misure necessarie per mantenerla entro limiti sani, sempre rivolgendosi al medico di fiducia.