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Come togliere quel dolore dalle spalle

Enrico Guerra (Rizzoli, Bologna): «Tendiniti, artrosi, capsuliti: diverse metodiche di intervento»

24/07/2022 - di Donatella Barbetta

Il dolore alla spalla è tra quelli più diffusi e le cause possono essere diverse.

 

Qual è l’origine dei fastidi?

«Il dolore acuto, ben conosciuto da almeno quattro persone su dieci, nella maggior parte dei casi può derivare da tendinite, capsulite, conosciuta anche come spalla congelata, calcificazioni o degenerazione artrosica», risponde Enrico Guerra, 50 anni, direttore della struttura complessa di chirurgia della spalla e del gomito del Rizzoli.

 

Quali sono gli effetti della tendinite?

«L’articolazione della spalla necessita di un complesso sistema tendineo per poter funzionare. È la cosiddetta ’cuffia dei rotatori’, composta di 4 tendini nastriformi che si uniscono sulla testa dell’omero, come una cuffia. L’infiammazione del tessuto sinoviale che ricopre questi tendini, è causa di forti dolori, a volte continui, o esacerbati da certi movimenti, come portare la mano dietro la nuca o dietro alla schiena, o dal riposo notturno».

 

Come si interviene?

«Innanzitutto si deve cercare la vera causa del dolore. I primi esami saranno consigliati dal medico di famiglia, poi il percorso proseguirà con la visita specialistica ortopedica o fisiatrica ed eventuali indagini diagnostiche. Gli interventi rappresentano sempre l’ultima possibilità per risolvere il dolore».

 

Quanti pazienti entrano in sala operatoria?

«Meno del 10%, ma nella grande maggioranza, se non è presente l’artrosi della spalla, si opera in artroscopia: attraverso piccole incisioni si inserisce all’interno e al di fuori dell’articolazione una ‘sonda ottica’ e vari piccoli strumenti. Con questa tecnica si visualizzano tutte le zone articolari, senza la necessità di staccare e riattaccare muscoli, come il deltoide che ricopre la spalla e ne è il più forte motore. È possibile, per esempio, riparare tendini lesioniati, risolvere i problemi del capo lungo del bicipite o della cartilagine o liberare la capsula quando diventa fibrotica, ossia non più elastica. Il recupero sarà meno doloroso e più rapido per il paziente».

 

Quando è sufficiente solo la fisioterapia?

«La rieducazione svolge un ruolo fondamentale non solo per il controllo del dolore con le tante tecniche manuali o strumentali, ma anche per il recupero della funzione articolare».

 

Che cos’è la spalla congelata?

«Quando la spalla si ’congela’, duole e si irrigidisce, ed è come se si ‘incollasse’, da qui anche il nome di ‘capsulite adesiva’. Ma non si incolla nulla, è un cambiamento ‘reversibile’ dell’elasticità dei tessuti profondi, la capsula articolare. La rieducazione funzionale in mani esperte evita l’intervento nella maggior parte dei casi».

 

Che cosa si intende con calcificazione della spalla?

«Consiste nel deposito di sali di calcio ‘all’interno’ di uno dei tendini della cuffia dei rotatori. Non sappiamo bene perché si crei o come mai affligga di più le donne. In passato la risposta ai casi di dolore persistente è stata chirurgica, oggi soppiantata dal ’lavaggio’ in ecoguida».

 

Quanto influisce l’artrosi della spalla sul dolore?

«La spalla ha due tipi di artrosi: ‘concentrica’ dove si assiste al solo consumo articolare, ed ‘eccentrica’, in cui si associa anche la rottura dei tendini della cuffia dei rotatori. La risposta definitiva rimane purtroppo solo la sostituzione articolare con un sistema meccanico: la protesi. Al Rizzoli non eseguiamo mai un intervento di protesi senza una tac della spalla che ci permette di eseguire l’operazione in realtà virtuale prima di andare in sala operatoria, scegliendo il tipo di protesi migliore. Tuttavia, la biomeccanica della spalla è complessa e quindi la sostituzione protesica non porta agli stessi risultati di quelli delle altre articolazioni».