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Ipertensione, appello dell’Oms: meno sale nel piatto

Danni alle arterie per un consumo che supera i 5 grammi giornalieri. Le alternative per chi predilige i sapori: spezie e dieta iposodica

13/03/2023

L’Organizzazione mondiale della sanità vorrebbe estendere le politiche attive per ottenere una riduzione del contenuto di sale negli alimenti, un provvedimento che potrebbe salvare milioni di vite umane nel mondo. Le ripetute aggiunte di sale da cucina, che conferiscono un sapore più intenso alle pietanze, sono veleno per le arterie, oltre un certo livello producono ipertensione e alla lunga logorano il cuore e contribuiscono all’insorgere dell’aterosclerosi.

 

Restrizioni

Solo il 5% degli Stati membri dell’Oms ha introdotto politiche di riduzione del consumo di sodio obbligatorie e complete, e tra queste manca l’Italia. Lo riporta il primo Global report dell’Organizzazione mondiale della Sanità.

 

Si stima che l’assunzione media globale di sale sia di 10,8 grammi al giorno, più del doppio della dose massima accettabile dall’Oms, che è pari a meno di 5 grammi di sale al giorno (equivale a un cucchiaino). Spesso introduciamo grosse quantità di sale con la dieta, senza essere consapevoli. Le diete malsane sono una delle principali cause di malattia a livello globale e l’eccessiva assunzione di sodio è uno dei principali colpevoli, ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms.

 

Dieta sana

Nutriente essenziale, se consumato in eccesso il sodio aumenta il rischio di malattie cardiache, ictus ma alcuni studi documentano un aumento del rischio di cancro gastrico, obesità, osteoporosi e malattie renali, oltre alla notevole ritenzione idrica. L’Oms invita a limitare gli alimenti ricchi di sale in ospedali, scuole, mense aziendali e favorire, se non è possibile fare altrimenti, il consumo di sale iposodico (a basso contenuto di sodio) e insaporire con prodotti alternativi.