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Gli italiani scoprono il Tai Chi: tanti buoni motivi per praticarlo

La disciplina orientale, a bassa intensità, può alleviare i tremori nel Parkinson

07/11/2023
Crediti iStock - Tai Chi

Sembra quasi una danza, per i movimenti fisici lenti e fluidi che la caratterizzano. In realtà l’antica pratica cinese del Tai Chi combina il coordinamento motorio con la concentrazione mentale e la respirazione profonda, tanto che spesso viene descritta come forma di meditazione in movimento. Originaria dell’Oriente, la disciplina millenaria si è diffusa, in tempi recenti, anche in Italia e riscuote sempre più interesse. Tra i benefici che apporta ci sono il miglioramento dell’equilibrio, flessibilità e forza muscolare, ma anche una riduzione dello stress e dell’ansia. È spesso consigliata agli anziani e a quanti desiderano restare in forma con una ginnastica soft. 

 

Benefici 

Uno studio pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry ha rilevato che questa arte marziale è in grado di ridurre i sintomi legati al morbo di Parkinson anche dopo molti anni dalla loro comparsa. In generale, il Tai Chi aiuta a sviluppare la stabilità e la coordinazione, il che è particolarmente utile per prevenire le cadute, soprattutto nei soggetti di età più matura. Contribuisce, inoltre, a potenziare la flessibilità delle articolazioni e dei muscoli, rafforzandoli. Permette di migliorare la postura e ha un impatto positivo sulla salute mentale e sull’equilibrio psicofisico. 

 

Risultati

I ricercatori della Shanghai Jiao Tong University School of Medicine, per cinque anni, hanno monitorato la salute di centinaia di pazienti affetti dal morbo di Parkinson. Si è visto che coloro che praticavano le arti marziali due volte alla settimana avevano meno complicazioni, godevano di una migliore qualità di vita rispetto a coloro che non lo facevano e utilizzavano una minore dose di farmaci. In base a quanto è emerso dalle osservazioni condotte dagli studiosi, i soggetti affetti da Parkinson e dediti al Tai Chi hanno registrato meno cadute, meno dolori alla schiena e vertigini e meno problemi di memoria e concentrazione. Sono migliorate, inoltre, la loro qualità del sonno e, più in generale, le loro condizioni esistenziali.  

 

Coreografia

Il professor K Ray Chaudhuri, neurologo presso il King’s College di Londra, ha dichiarato: “È troppo presto per affermare che questa ricerca fornisca indicazioni in merito a una possibile azione neuroprotettiva del Tai Chi. Tuttavia sono impressionanti le ricadute positive su alcuni aspetti delle funzioni motorie e non motorie del corpo. Effetti analoghi sul morbo di Parkinson sono stati recentemente riscontrati nell’ambito di un programma svolto presso i nostri istituti”. Alastair Noyce, professore di neurologia presso la Queen Mary University di Londra, ribadendo la necessità di condurre ulteriori approfondimenti, ha dichiarato: “Comprendere quali forme di esercizio siano più benefiche è un obiettivo importante per migliorare la gestione a lungo termine dei pazienti”.

 

Parkinson 

Il Parkinson è una patologia neurodegenerativa debilitante e progressiva, caratterizzata da problemi di movimento, tremore a riposo e muscoli rigidi. Si tratta della condizione neurologica a più rapida crescita a livello mondiale.