Con il sostegno di:

Gambe gonfie, come alleggerire i depositi adiposi

La tecnica della microvibrazione compressiva può migliorare la circolazione alleviando il dolore

27/09/2023
Crediti iStock - Donna con gambe gonfie

Le gambe gonfie, note anche come edema periferico, sono un problema ricorrente ma trascurato. Ci preoccupiamo quando vediamo un accumulo marcato di liquidi nei tessuti ingrossare le caviglie, o quando la sensazione di pesantezza agli arti inferiori diventa insopportabile.  Sarebbe opportuno giocare d’anticipo, senza dover correre ai ripari all’ultimo momento.

 

Cause e rimedi 

Le gambe gonfie possono essere un sintomo di vari problemi di salute e condizioni sottostanti, come insufficienza venosa, insufficienza cardiaca, problemi renali, gravidanza, trombosi venosa profonda, traumi ed effetti collaterali per l’assunzione di alcuni farmaci. Incide anche lo stile di vita: stare in piedi o seduti per lunghi periodi di tempo, in particolare con scarpe strette o tacchi alti, può contribuire al gonfiore delle gambe.

 

Nei casi meno gravi è possibile alleviare i sintomi mediante l’adozione di misure intuitive: sollevare le gambe, indossare calze a compressione graduale, ridimensionare il consumo di sale. Tuttavia occorre consultare un medico, meglio uno specialista in flebologia o chirurgia vascolare, se il problema persiste, si aggrava con dolore o si associa ad altri sintomi, in quanto, anche in base ai fattori scatenanti, potrebbe essere necessario un giudizio medico chirurgico suffragato da indagini strumentali approfondite. 

 

Edema 

Nell’ambito dei quadri complicati, una malattia diffusa, ma spesso sottovalutata, è il lipolinfedema, che in Italia interessa fino al 10% delle donne di ogni fascia d’età. Ha scritto Pier Antonio Bacci, medico specialista e docente: “Questa condizione potrebbe manifestarsi prima come cellulite, cui si associa spesso un linfedema, un ristagno di linfa nei tessuti cutanei. Si arriva successivamente al lipolinfedema, con un progressivo e doloroso aumento volumetrico della coscia e della gamba, accompagnato da deposito adiposo agli arti inferiori, chiamato lipoedema”.

 

La patologia che stiamo descrivendo viene spesso confusa con la semplice cellulite o con il sovrappeso. In realtà le gambe si appesantiscono al punto da rendere difficoltose anche le più semplici attività quotidiane. Questo è un campanello d’allarme, occorre affrontare il problema senza indugi,  si impone una diagnosi precoce e successivi trattamenti preventivi. 

 

La microvibrazione compressiva 

Oggi in Italia per quanti soffrono di lipolinfedema è stata introdotta una tecnica biofisica detta microvibrazione compressiva, si avvale di uno strumento dedicato che genera vibrazioni meccaniche a bassa frequenza sulle parti anatomiche da trattare. Si tratta di oscillazioni che si trasmettono ai tegumenti: sottocutaneo, muscolare e tendineo, un effetto pulsato, denominato endosphères, che viene sfruttato anche nello sport e nella riabilitazione.

 

“L’azione sul sistema linfatico – ha scritto Rosa Grazia Bellomo, ordinario di medicina fisica e riabilitativa, come riportato su un comunicato Intermedia – è favorita dalla pressione esercitata da sfere di silicone, queste agiscono sul derma con un’azione ritmica che sollecita la circolazione linfatica. Si produce poi un trattamento endodermico che ha come scopo anche la riattivazione del microcircolo”. Altri vantaggi del trattamento, secondo il giudizio dei medici, consistono nell’assenza di dolore e nella facile ripetitività delle applicazioni.