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Francesco Bandello: “Nuovi strumenti per salvare i nostri occhi”

Miopia, astigmatismo, glaucoma, cataratta, maculopatie e problemi retinici: i progressi della ricerca e dell’innovazione in campo oculistico

21/01/2024 - di Maurizio Maria Fossati
Francesco Bandello Oftalmologia San Raffaele Milano

L’oculistica sta vivendo una stagione entusiasmante grazie alle conquiste della microscopìa e della ricerca medica e farmacologica. Ne parliamo con Francesco Bandello, professore ordinario di Oftalmologia, direttore della scuola di specializzazione in Oftalmologia dell’Università Vita-Salute IRCCS San Raffaele di Milano e direttore dell’Unità di Oculistica dello stesso ospedale.

 

«La fisica dei laser – afferma il professor Bandello – ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo dell’oftalmologia degli ultimi anni. Oggi, grazie alla moderna tecnica di chirurgia refrattiva Smile (Small Incision Lenticule Estraction) siamo in grado di operare in modo non invasivo e con eccellente qualità di risultati anche difetti visivi molto elevati nei casi di miopia, astigmatismo o combinazioni di entrambi».

 

In cosa consiste la tecnica Smile?

«La Smile è l’evoluzione più recente della chirurgia refrattiva laser. Si tratta di una procedura eseguita con il laser a femtosecondi, uno strumento che emette impulsi ad altissima frequenza. Questi impulsi vengono focalizzati con grande precisione all’interno della cornea per ’scolpire’ una piccola porzione di tessuto dandogli la forma di un lenticolo. Successivamente, il chirurgo rimuove il lenticolo attraverso una piccola incisione di 2-3 millimetri fatta sulla superficie corneale. La rimozione del lenticolo, modificando la curvatura della cornea, corregge il difetto visivo. Poiché questo metodo non rimuove l’epitelio corneale, la guarigione avviene senza dolore e in poche ore».

 

La cataratta è oggi l’intervento microchirurgico più eseguito al mondo. Sostituire il cristallino naturale dell’occhio, invecchiato e opacizzato, con uno artificiale di materiale plastico non è più un problema. Ci spieghi meglio…

«Certo. La straordinarietà dei risultati, il miglioramento della qualità di vita e la soddisfazione del paziente spingono oggi a operare al primo manifestarsi del disturbo. Parallelamente all’evoluzione delle tecnologie, che rendono questo intervento rapido e sicuro, c’è stata anche una grande evoluzione nella progettazione delle lenti. La possibilità di utilizzare cristallini multifocali, infatti, permette oggi di correggere contemporaneamente miopia, ipermetropia, astigmatismo e anche la presbiopia».

 

Da sempre gli oculisti lottano per bloccare il glaucoma: il killer silenzioso della vista. Ci sono novità su questo fronte?

«Il glaucoma è principalmente causato dalla conseguenza dell’aumento della pressione interna dell’occhio. A seconda dello stadio della patologia e delle condizioni del paziente, viene curato con terapia farmacologica, laser terapia o intervento chirurgico. Le innovazioni le troviamo soprattutto nell’ambito chirurgico. La tecnologia moderna, infatti, ci ha messo a disposizione microscopiche valvole da impiantare nell’occhio che permettono di abbassarne i valori di pressione oculare grazie a una sorta di cortocircuito, una canalizzazione che drena all’esterno l’umore acqueo».

 

Distacco di retina, come comportarsi?

«Il distacco di retina è una delle più serie emergenze che riguardano l’occhio. Può insorgere a qualunque età e si verifica quando uno strato della retina si solleva rispetto agli altri. Il distacco di retina non provoca sintomi dolorosi, ma può essere accompagnato dalla comparsa improvvisa di mosche volanti, lampi di luce e ombre simili a tende scure che coprono parte del campo visivo. La migliore prevenzione consiste nel riconoscere i sintomi e, se appaiono, sottoporsi tempestivamente a una visita oculistica per evitare la morte delle cellule nervose e la perdita della vista. Si interviene con trattamenti laser o microchirurgia a seconda della gravità del caso».

 

Maculopatia, un’altra patologia da monitorare. Che novità ci sono?

«Per curare la degenerazione maculare senile umida disponiamo di nuovi farmaci (gli anticorpi monoclonali) che inibiscono la proliferazione vascolare e permettono di allungare, rispetto al passato, gli intervalli di tempo tra un’iniezione intravitreale e l’altra. Ma non solo. In tempi molto recenti sono stati realizzati anche farmaci in grado di rallentare l’evoluzione della degenerazione maculare secca, malattia per la quale finora non c’erano cure. Questi nuovi farmaci sono già stati registrati e sono disponibili negli Stati Uniti. In Europa, l’EMA (European Medicines Agency) non ha ancora dato la sua autorizzazione, motivando il blocco col fatto che i nuovi medicinali non hanno la caratteristica di migliorare la capacità visiva, pur arrestando l’evoluzione della malattia. Ma se la maculopatia secca, come ben sappiamo, causa la morte dei recettori nervosi, è impossibile sperare in un recupero delle cellule nervose perse. Dal canto nostro, attendiamo l’allineamento dell’EMA alla statunitense FDA (Food & Drug Administration) a tutto vantaggio dei nostri pazienti».

 

Quali sono i sintomi che devono sollecitare un paziente a correre dall’oculista?

«Certamente il vedere meno, ma soprattutto quando il calo della vista è associato alla deformazione delle immagini, cioè al vedere ‘storto’. Le malattie che possono essere responsabili di questi due sintomi sono solitamente malattie che colpiscono la retina e i recettori. Ben sappiamo che il danno dei fotorecettori è un danno irreversibile in quanto i fotorecettori sono cellule nervose perenni che si formano alla nascita, cellule che non possono essere ripristinate. Quindi quando muoiono, il danno è permanente. Le malattie più frequentemente responsabili di questi sintomi sono l’edema maculare del paziente diabetico, cioè la retinopatia diabetica complicata da edema maculare, le trombosi venose retiniche, e le degerazioni maculari legate all’età».

 

Profilo biografico

Il professor Francesco Bandello, oculista e chirurgo oftalmologo, è direttore dell’Unità di Oculistica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele professore ordinario di Oftalmologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Presidente dell’Academia Ophthalmologica Europea, è editor-in-chief di European Journal of Ophthalmologyed. È coautore di 12 libri e di 882 articoli in Pub-Med.