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Felicità contagiosa, come un viatico per il cervello

Un recente studio analizza il legame tra la soddisfazione esistenziale e le capacità cognitive negli anziani

19/10/2023
Crediti iStock - Anziani felici

Se si è contenti della propria esistenza, anche col passare del tempo il proprio cervello continua a essere attivo e ben funzionante. È quanto emerge da una recente ricerca della Boston University che ha esaminato il legame tra il grado di soddisfazione nella vita e le capacità cognitive negli anziani. Lo studio, pubblicato sulla rivista SSM – Mental Health, è il primo a esaminare gli effetti del benessere psicologico sul funzionamento cognitivo delle persone in età matura, mostrando quali altri aspetti possono incidere su questo legame di natura complessa. 

 

Fattori di differenza 

Numerose ricerche precedenti avevano già dimostrato che condurre una vita appagante e soddisfacente possa migliorare le funzioni cognitive dal momento che favorisce buone pratiche come l’attività fisica e tende a ridurre lo stress, quindi un viatico per il cervello. Tuttavia gli studiosi di Boston hanno evidenziato delle differenze anche tra coloro che tendenzialmente si dichiarano soddisfatti del percorso compiuto fino a oggi. La soddisfazione nella vita, infatti, risulta meno intensa ed efficace per le persone con un basso status socio-economico, affette da disturbi e patologie o in condizioni psicologiche delicate. “È stato sorprendente osservare, nella media della popolazione, differenze sottostanti basate su fattori sociodemografici, salute fisica ed elementi psicosociali”, ha dichiarato l’autore principale dello studio Toshiaki Komura, uno studente di master in sanità pubblica presso la Boston University School of Public Health.

 

Sentirsi realizzati

I ricercatori suppongono che le difficoltà che devono affrontare alcune persone con status socio-economico basso o adulti che versano in cattive condizioni di salute siano fattori da non sottovalutare, potenzialmente limitanti per l’efficienza cognitiva. Ad esempio, se si è soddisfatti di come si vive, come anticipato, si potrebbe essere più stimolati a fare attività fisica, che, com’è stato dimostrato da vari studi, aumenta la plasticità cerebrale e migliora la memoria, l’attenzione e altre funzioni mentali. Ma ciò diventa più complicato per chi non gode di una buona salute di base o non ha a disposizione risorse economiche per iscriversi e andare in una palestra o per accedere a spazi verdi residenziali in cui allenarsi adeguatamente. 

 

Risposta al cambiamento

Sentirsi realizzati predispone al cambiamento come percorso di crescita personale. “La risposta al cambiamento è l’adattamento a livello interiore della propria visione della vita quando si affrontano circostanze difficili in cui lo stato di salute è gravemente deteriorato”, ha spiegato Komura. “In tali situazioni, lo standard di qualità della vita potrebbe mutare per poter mantenere un ambiente psicologico favorevole”. Secondo questa teoria, individui con condizioni socioeconomiche, di salute e psicosociali svantaggiate potrebbero aver segnalato un grado di soddisfazione esistenziale non reale, ma adattato alle circostanze che stanno vivendo. “I nostri risultati suggeriscono che tali sentimenti soggettivi adattati potrebbero avere effetti limitati sulla promozione della salute delle capacità cognitive”, ha concluso lo studioso. L’esito della ricerca apre nuove prospettive sull’argomento che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti e analisi.