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È ora di dire addio al mito dei 10.000 passi

Si hanno benefici significativi sul cuore, riducendo il rischio di mortalità, anche percorrendo regolarmente distanze minori

18/09/2023 - di Alessandro Malpelo

Tramonta il mito dei fatidici 10 mila passi al giorno come traguardo desiderabile. Atenei di mezzo mondo stanno calcolando in modi diversi l’impegno necessario a mantenere un cuore allenato. Manca un consenso e si fa strada l’idea che sia sufficiente un impegno meno pressante. Nel Centro Ricerche Charles Perkins di Sydney ad esempio hanno stabilito che conta molto l’intensità della falcata, i minuti di marcia a ritmo sostenuto contano forse più della distanza complessiva percorsa.

 

Nei mesi scorsi la proiezione del consorzio internazionale Steps for Health Collaborative è venuta a dirci che gli anziani che percorrono mediamente tra 6mila e 9mila passi al giorno dimezzano il rischio infarto e ictus rispetto a quelli che percorrono solo 2mila passi. Le ultime ricerche hanno abbassato l’asticella a 4mila, e dicono che i risultati, con opportuni accorgimenti, si possono ottenere anche con meno. Recentemente, uno studio pubblicato sullo European Journal of Preventive Cardiology ha confermato questa ipotesi. Secondo Francesco Barillà, presidente della Fondazione Italiana Cuore e Circolazione, con 2.500 passi al giorno arrivano i primi effetti significativi.

 

«L’attività fisica è utile a tutti – ha affermato lo specialista – le ricerche hanno appurato che bastano 4mila passi al giorno per ridurre il rischio di mortalità per tutte le cause, ma già percorrendo 2.500 passi si è visto abbassare il rischio malattie cardiovascolari». Quindi fanno bene anche dosi di movimento inferiori rispetto a quelle minime raccomandate in passato? «Certamente. Se poi incrementiamo l’esercizio abbiamo benefici progressivi. Per esempio – spiega Barillà – ogni mille passi in più si assiste a una riduzione del 15% del rischio complessivo. Se aumentiamo anche di soli 500 passi abbiamo comunque una riduzione aggiuntiva del 7% del rischio di morti cardiovascolari».

 

L’attività fisica che fa bene al cuore abbassa pure l’incidenza di tumori e deficit cerebrali. Percorrere anche solo 2.500 passi al giorno sembra un obiettivo alla portata di tutti, ha un impatto misurabile sulla frequenza cardiaca e sulla pressione. Quindi, è consigliabile trovare tempi e modi per incorporare l’attività fisica nella routine quotidiana e fare del camminare una priorità. Quelli che riescono a mantenere un fisico asciutto e muoversi parecchio, anche da anziani, hanno vantaggi ulteriori: più si cammina, meglio è.

 

I problemi casomai riguardano le persone in sovrappeso, che si stancano prima, accusano facilmente dolori alle ginocchia e alle caviglie: in questi casi l’attività fisica deve accompagnarsi al calo di peso sotto controllo del medico. Esiste poi il capitolo legato alle motivazioni. Spesso le persone definite pigre o sedentarie sono più che altro depresse: anche qui occorre farsi dare una mano dal medico, dieta e psicoterapia possono aiutare a rimettersi in carreggiata. Poco importa quanti passi si riescono a fare al giorno, l’importante è iniziare con piccole conquiste quotidiane.