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Difendiamo i bambini da virus e batteri

È sufficiente qualche attenzione per proteggere i più piccoli (e anche gli adulti) da tanti tipi di infezioni

22/08/2023 - di Alessandro Malpelo

Le malattie infettive rappresentano un problema ricorrente anche d’estate, specialmente nei bambini. Abbiamo raccolto per questo le considerazioni di Marco Falcone, segretario generale della Società Italiana Malattie Infettive (Simit), e di Susanna Esposito, coordinatrice del tavolo tecnico di malattie infettive della Società Italiana di Pediatria. Batteri e virus, per così dire, vengono in vacanza con noi. Affezioni respiratorie come l’influenza o il virus sinciziale sembrano andare in letargo durante i mesi caldi, ma altri microorganismi si svegliano in questo periodo, e possono colpire l’intestino (gastroenteriti), la pelle o i capelli (i classici pidocchi).

 

Al mare come in montagna le infezioni da trauma sono in agguato, ricorda il professor Falcone, ordinario di malattie infettive all’Università di Pisa. Possiamo avere escoriazioni o tagli durante una corsa a piedi nudi sulla sabbia, piaghe che si formano durante una camminata, piccole ferite che possono infettarsi, specie se i bambini si toccano, o si grattano, con le mani poco pulite. Dunque, lavare e disinfettare sempre la lesione. Simili considerazioni valgono anche in presenza di spine per contatto accidentale con organismi marini, come ricci di mare e tracine. In generale, all’ordine del giorno sono le tossinfezioni alimentari, gastroenteriti caratterizzate da diarrea e dolore addominale.

 

In presenza di sintomi evidenti è consigliabile rivolgersi al pediatra senza indugi. Oltre alle gastroenteriti virali, ricorda la professoressa Esposito, ordinario di pediatria all’Università di Parma, vanno considerate le gastroenteriti di natura batterica, come quelle sostenute da salmonella, Escherichia coli e stafilococco aureo. Si diffondono principalmente attraverso alimenti lasciati fuori dal frigo o trascurati per troppo tempo. Da temere pure gli enterovirus, che si manifestano con sintomi gastrointestinali, respiratori ed eruzioni cutanee che coinvolgono la triade mani-piedi-bocca.

 

Un altro rischio da tenere a mente, nei bambini come negli adulti, è legato all’ambiente, in particolare le infezioni portate dalle zecche, e dalle zanzare, possono rovinare una gita all’aria aperta. Le punture di zecca possono trasmettere la malattia di Lyme, causata dal batterio Borrelia burgdorferi. Le regioni maggiormente interessate al problema sono Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige. Occorre prendere precauzioni, come stendere un telo largo e spesso quando ci si sdraia sull’erba, indossare repellenti, coprire il polpaccio con calzettoni o pantaloni lunghi. Finite le escursioni in campagna o in montagna, accertarsi che sui capi di abbigliamento non siano rimasti impigliati ospiti indesiderati.

 

Infine, un cenno alle infezioni parassitarie, come la pediculosi. Al contrario di quanto si è portati a credere, i pidocchi continuano a darsi da fare anche dopo la chiusura delle scuole, anzi a volte si diffondono più facilmente d’estate con i giochi di squadra. Pertanto, è sempre bene prendere le misure necessarie, visto che è difficile prevenire la diffusione di questi parassiti. L’estate per i bambini può essere un periodo da trascorrere all’insegna della spensieratezza, del divertimento, ma i genitori devono sempre tenere alta la guardia nei confronti delle infezioni. È importante seguire le precauzioni consigliate, come mantenere l’igiene personale, conservare correttamente gli alimenti e prendere le misure necessarie per prevenire punture di zecche e i parassiti. In caso di sintomi sospetti, è sempre consigliabile consultare il medico per una corretta diagnosi e opportuno trattamento.

 

 

Mal di gola, quando fare il tampone per lo streptococco

 

Con la fine della pandemia tornano alla ribalta le vecchie conoscenze e tra queste lo streptococco beta emolitico. Questa infezione può manifestarsi con mal di gola, febbre e può anche causare nei bambini un’eruzione cutanea nota come scarlattina. Comunque sia, è bene che i genitori evitino di praticare l’autodiagnosi e si rivolgano sempre al pediatra di fiducia. In particolare, l’esecuzione del tampone dovrebbe avvenire solo su indicazione del curante, al fine di evitare diagnosi errate e un ricorso inappropriato alla terapia antibiotica. Faringiti e tonsilliti sono evenienze comuni, ricordano gli specialisti della Società Italiana di Pediatria.

 

Lo streptococco beta emolitico di tipo A, in particolare, che si ritiene responsabile di circa un quarto dei casi di mal di gola, predilige la fascia d’età tra i 5 e i 19 anni. Generalmente si risolve tutto entro 3-7 giorni, raramente compaiono complicanze come ascessi, otite, sinusite, malattia reumatica e glomerulonefrite. L’autodiagnosi, avvertono i medici, può portare a errori di valutazione da parte dei genitori. Nel 25% dei casi, un tampone positivo significa in realtà portatore sano, rischio minimo di complicanze, basso indice di trasmissione, sconsigliato l’impiego di antibiotici. Un tampone positivo per lo streptococco non significa che il batterio sia la causa dei sintomi: il mal di gola potrebbe essere di origine virale. L’impennata di casi di faringite da streptococco di gruppo A e di scarlattina, vista negli ultimi mesi, sarebbe legata alla minore circolazione di patogeni avvenuta quando imperversava il Covid-19.