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Dichiarazione d’amore, la donna ci pensa due volte

Ancora oggi è l'uomo che tende scoprirsi e dire per primo "Ti amo", ma gli stereotipi di genere, secondo la British Psychological Society, sono superati

18/08/2023

L’estate è considerata la stagione degli amori, le persone sono più aperte e l’atmosfera è carica di romanticismo. Certo, ogni relazione ha sfumature diverse, diverso il modo in cui gli individui si corteggiano, tra un gioco di sguardi, sorrisi e complimenti. Ma chi prende l’iniziativa e manifesta i propri sentimenti? Come e quando scatta la scintilla?

 

Psicologia

Analizzando differenti culture, un dato sembra ricorrente: rispetto alla donna, più spesso è l’uomo a scoprirsi e dire “Ti amo” per la prima volta. La fatidica dichiarazione d’amore arriva in media dopo 107 giorni di frequentazione, tre mesi e mezzo, mentre per la partner il tempo si allunga a 122 giorni, quattro mesi. Lo rileva una ricerca uscita sul Journal of Social and Personal Relationships, annunciata dalla British Psychological Society. I risultati dello studio ribaltano gli stereotipi di genere. Niente sesso in questo rapporto, sono analizzati solo i tempi del corteggiamento.

 

Differenze di genere

La ricerca condotta tramite questionari ha sondato più di tremila coppie formate da adulti (85% eterosessuali) provenienti da Australia, Brasile, Cile, Colombia, Francia, Polonia e Regno Unito. In sei dei sette Paesi esaminati è emerso il dato che gli uomini erano più propensi a confessare l’amore per primi nelle relazioni rispetto alle donne, anche se erano le donne stesse a riferirlo in maggior percentuale. Nessuna differenza di genere significativa, invece, nel lasso di tempo in cui i partecipanti hanno iniziato a pensare di confessare il proprio amore: per le donne, in media, 77 giorni dall’inizio di una relazione, per gli uomini 69. Sia gli uomini sia le donne, si legge nel testo dell’indagine, hanno riferito di essere felici di ascoltare le dichiarazioni d’amore da parte del partner.

 

Interpretazione

Il team di ricerca osserva che occorre prestare attenzione quando si interpretano i dati. Molti partecipanti potrebbero infatti anche aver avuto un ricordo impreciso del momento esatto della loro confessione, quindi questi numeri sono approssimativi, gravati da un giudizio formulato a posteriori. Nonostante l’ampia area geografica interessata al sondaggio, occorre considerare che Africa e Asia mancano all’appello, e in quei contesti i tempi e le modalità delle relazioni possono essere diverse, insomma è una forzatura tradurre in dati statistici fenomeni complessi come l’innamoramento e la relazione affettiva. Secondo gli autori della ricerca, la dichiarazione d’amore sconta comunque ancora certi retaggi del passato, quando il corteggiamento aveva una connotazione formale e le relazioni erano fortemente condizionate da logiche patriarcali.

 

Chi prende l’iniziativa

Nella società odierna, le relazioni hanno superato dinamiche e ruoli di genere tradizionali, la donna emancipata appare più assertiva rispetto al passato, spesso è lei a prendere l’iniziativa nel corteggiamento. L’idea che debba essere l’uomo a dire per primo “Ti amo” dunque sembra datata, certi vecchi luoghi comuni risulterebbero ormai al tramonto. Contano i sentimenti, la sincerità nell’approccio risulta il valore più apprezzato. Dunque, in altri termini, il corteggiamento resta un momento speciale nella vita delle persone e nell’evoluzione del genere umano. Per gli studiosi dei comportamenti questo vale indipendentemente da chi si scopre e pronuncia la fatidica frase “Ti amo”. Dobbiamo considerare che è impossibile ingabbiare la grammatica dell’amore in rigide categorie. Di certo l’estate rappresenta una opportunità per vivere e amare in maniera autentica, senza porsi limiti prestabiliti.