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Diabete, i tiratardi rischiano più dei mattinieri

Livelli di glicemia e resistenza all'insulina influenzati anche dall'orologio biologico interno

25/10/2023
Crediti iStock - Diabete di tipo 2, i gufi rischiano di più rispetto alle allodole

C’è chi si sveglia molto presto ed è subito operativo e chi, invece, fa fatica a tirarsi giù dal letto al mattino, e alla sera si sente un leone. Eppure, correggendo certe inclinazioni naturali, si potrebbe guadagnare in salute. È quello su cui stanno indagando i ricercatori dell’ospedale Brigham and Women’s in Massachusetts, che annunciano i risultati di uno studio, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine. I medici americani hanno scoperto che i nottambuli, quelli che vanno a letto dopo la mezzanotte e si alzano tardi al mattino, sono il 19% più propensi a sviluppare il diabete e resistenza all’insulina rispetto ai mattinieri, ossia a coloro che si alzano all’alba e che sono attivi fin dalle prime ore della giornata.

 

Cronotipo e stile di vita

Il cronotipo è una caratteristica individuale che determina il momento della giornata in cui una persona è più produttiva e quando, invece, è più propensa a dormire. Il cronotipo di una persona è influenzato principalmente dalla sua ritmica circadiana, che è l’orologio biologico interno che regola i cicli sonno-veglia e altre funzioni fisiologiche nel corso delle 24 ore. In base allo studio dei ricercatori del Massachusetts, le persone che rientravano nei cronotipi serali e notturni tendevano a consumare alcol in quantità maggiori, a seguire una dieta meno equilibrata, a dormire meno ore per notte, a fumare, ad avere un peso importante e un elevato indice di massa corporea (misura utilizzata per valutare il peso corporeo di una persona in rapporto alla sua altezza), magari a fronte di scarsa attività fisica. Tenendo conto sia della tendenza dei soggetti ad andare a dormire e a svegliarsi presto o tardi sia della loro routine giornaliera, potrebbe essere fatta una prevenzione mirata.

 

Personalizzazione

“I fattori legati allo stile di vita possono motivare in parte, significativamente, la correlazione tra cronotipo e rischio diabete”, ha spiegato il primo autore della ricerca, Sina Kianersi, DVM, PhD. Gli studiosi, inoltre, hanno rilevato ulteriori differenze monitorando in parallelo le infermiere impegnate nei turni di notte e quelle in servizio di giorno. Il rischio diabete aumentava nei cronotipi serali e notturni, anche in quelli che, per esigenze professionali, dovevano lavorare già alla mattina presto come le allodole, anche se avrebbero preferito un bioritmo orientato verso le ore notture, come i gufi. “Un risultato interessante”, ha commentato l’epidemiologo Tianyi Huang, MSc, ScD, coinvolto nello studio, “suggerisce una pianificazione del lavoro personalizzata”. In futuro, inoltre, i ricercatori vorrebbero indagare il legame tra cronotipi e malattie cardiovascolari.

I sintomi del diabete di tipo 2 possono includere aumento della sete, aumento della minzione, affaticamento, visione offuscata, ferite che guariscono lentamente, formicolio o intorpidimento nelle mani o nei piedi. Molte persone affette da diabete di tipo 2 possono presentare manifestazioni di lieve entità, e ignorare di fatto di avere sviluppato una resistenza all’insulina di grado variabile.