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Danza e ginnastica in acqua, utili esercizi nel Parkinson

Il movimento coordinato contribuisce a limitare i tremori e altri deficit invalidanti

29/06/2023

L’esercizio fisico regolare contribuisce a limitare i tremori e altri segni di sofferenza legati alla malattia di Parkinson. L’importanza dello sport è stata confermata recentemente da studi internazionali che hanno coinvolto più di 4mila pazienti dimostrano che praticando attività come danza, yoga, nordic walking, esercizi in acqua e Qigong, si registra un rallentamento nella progressione della sintomatologia. Inoltre, l’esercizio fisico aerobico sembra fornire benefici in termini di salute generale riducendo l’incidenza di malattie cardiovascolari, la mortalità e migliorando l’efficienza dell’apparato locomotore a livello di metabolismo scheletrico: ossa, legamenti e articolazioni. Si è parlato di questo in occasione di un convegno coordinato a Verona da Michele Tinazzi, presidente della Società Italiana Parkinson e Disordini del Movimento LIMPE-DISMOV.

 

La danza (balli di coppia) risulta l’esercizio forse più adatto a mantenere un coordinamento motorio, il nordic walking favorisce la mobilità e l’equilibrio, mentre il Qigong migliora la destrezza manuale. Altre attività sportive come lo yoga, la ginnastica in acqua sono altrettanto efficaci. Nuoto, ciclismo, boxe e Tai chi, invece, combinano esercizio cardiovascolare, rafforzamento muscolare e impegno mentale.

 

Ma quali sono gli esercizi specifici che si possono praticare per limitare i sintomi motori del Parkinson? Secondo i ricercatori, pedalare su una bici da spinning o cyclette per 30-45 minuti almeno tre volte alla settimana, praticare nordic walking per 60 minuti 2-3 volte alla settimana, sessioni di danza tipo tango argentino, per un’ora due volte a settimana, gli esercizi in acqua per 45-60 minuti, tre volte alla settimana e gli esercizi di stabilizzazione del tronco, praticati per 30 minuti al giorno, cinque giorni a settimana, sono alcune delle opzioni essenziali.

 

La malattia di Parkinson ha un andamento cronico. In assenza di una cura, negli ultimi anni la gestione della malattia è migliorata grazie all’impiego di farmaci e dispositivi, e all’associazione precoce dell’esercizio fisico con il trattamento farmacologico, tutto questo deve avvenire su indicazione del medico neurologo senza iniziative fai da te.

 

Un cambiamento nello stile di vita con l’inizio di un esercizio fisico regolare può contribuire a una migliore gestione dei sintomi e al conseguente miglioramento della qualità di vita. L’esercizio fisico regolare ha dimostrato di migliorare le funzioni motorie, rallentare la progressione della malattia, migliorare le funzioni cognitive e promuovere il benessere emotivo. Inoltre, coinvolgersi in attività sportive, nel Parkinson, offre anche l’opportunità di misurarsi fisicamente e mentalmente sulle proprie abilità.

 

L’attività fisica adattata e le sue implicazioni ludico ricreative  sono parte integrante del percorso di cura. Le linee guida su Parkinson e sport sono state presentate nel convegno a Verona e redatte dalla commissione esercizio fisico e sport di LIMPE-DISMOV a cura dei professori Laura Avanzino, Roberto Erro e Maurizio Zibetti. Seguendo tali indicazioni è possibile ottenere miglioramenti nella gestione dei movimenti e in generale nel mantenere una discreta qualità di vita.