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Cure primarie, l’ambulatorio in modalità hi-tech

Spirometria, ecografia, elettrocardiogramma e analisi. Training sui simulatori per il medico di famiglia

21/08/2022 - di Alessandro Malpelo

Ospedali sovraffollati, ambulatori dei medici di famiglia ingolfati dalla burocrazia, e finisci al pronto soccorso a volte anche solo per mettere due punti di sutura e un cerotto su una piccola ferita. C’era una volta il medico condotto, che da solo sbrigava anche piccoli interventi chirurgici, faceva da filtro anche nelle urgenze, utilizzava le tecnologie che erano disponibili volta per volta, ad esempio la schermografia per avere una visione del torace. Oggi il medico di famiglia passa gran parte del suo tempo davanti al computer, con le mani sulla tastiera. Occorre rivalutare la medicina delle cure primarie: troppo facilmente si tende a demandare le decisioni all’ospedaliero, allo specialista. Come uscire da questo vicolo cieco? Una risposta viene dall’impiego dei simulatori, per l’aggiornamento professionale del medico di medicina generale, e per offrire ai giovani medici in formazione l’opportunità per prendere confidenza con ecografo, elettrocardiografo e altri strumenti fondamentali per fare diagnosi di primo livello in modalità hi-tech.

 

Formazione

Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale, Simg, ha presentato di recente la scuola di alta formazione, il SimgLab, con sede a Firenze (e che potrebbe essere rilanciato, su scala nazionale, in tante altre città). Questo programma sviluppa competenze attraverso percorsi di formazione su simulatori anatomici sofisticati, sui quali fare pratica in condizioni di assoluto realismo, per poi arrivare già addestrati in studio, o al letto del paziente, nelle visite a domicilio. «Siamo in una fase di transizione verso modelli meno centrati sull’ospedale – spiega Cricelli – con figure capaci e formate. Si evolve anche il ruolo della medicina del territorio, che si avvarrà del supporto delle tecnologie per la diagnostica di primo livello, mantenendo al centro la relazione col paziente. Nel SimgLab si passa dalla teoria alla pratica, ad esempio il medico prende confidenza con la sonda ecografica, di grande aiuto anche ai fini della diagnosi differenziale».

 

Investimenti

Si avverte l’esigenza di disporre di strutture intermedie, case della salute e ospedali di comunità, per riprendere confidenza con cateterismo, flebo, elettrocardiogramma, spirometria, suture, medicazioni di ulcere cutanee, avvalendosi anche della collaborazione di infermieri professionali. Da qui la necessità di avvicinare le nuove leve, i neolaureati, alla medicina pratica. «Robot, manichini ad alta fedeltà, software e realtà aumentata ricreano situazioni, ambienti, patologie, interventi, con assoluto realismo. Gli strumenti – spiega Cricelli – saranno presto a disposizione per tutti gli operatori del territorio nazionale grazie alla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie». Gli investimenti del PNRR permetteranno di rinnovare il parco macchine del servizio sanitario nazionale, un turnover che ha avuto una battuta d’arresto causa Covid.

 

Riorganizzazione

Molti medici sono tuttavia già oberati di impegni amministrativi compilativi, dove trovano il tempo per utilizzare le nuove tecnologie? «Noi stiamo andando verso una vera riforma dell’assistenza delle cure primarie – ha precisato il presidente Cricelli – è chiara la consapevolezza che al vecchio medico di famiglia si andrà ad affiancare una figura professionale che lavora in team nelle case di comunità e nei distretti, sviluppando la capacità di dare risposte più complete. Resteranno ancora e sempre gli studi di vicinato, come li conosciamo, ma una parte delle attività diagnostiche rientreranno all’interno di strutture più ricche di servizi, con infermieri, punti di prelievo, senza fare la fila in ospedale». Negli ospedali di comunità saranno seguiti casi clinici intermedi, diversamente da quanto accade nei nosocomi propriamente detti, che richiedono una particolare intensità assistenziale. Sarà una riorganizzazione complessa, che contempla vari passaggi, e che probabilmente richiederà anni per andare a regime.