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Cosa succede se ci manca l’aria?

L’insufficienza respiratoria può avere cause diverse: vanno individuate al più presto per poter intervenire

18/12/2023 - di Roberto Baldi

Tosse d’inverno vuole governo, dicevano i nostri avi. Soprattutto se seguita da insufficienza respiratoria, ovvero incapacità del sistema respiratorio di assicurare un’adeguata ossigenazione del sangue e di assicurare un’efficiente eliminazione dell’anidride carbonica (CO2) nell’ambiente esterno caratterizzati da respiro affannoso, dispnea, tachipnea (aumento del numero degli atti respiratori), tachicardia, sudorazione profusa, cianosi (colorazione bluastra di cute e mucose) e uso vigoroso dei muscoli respiratori accessori a riposo.

 

Le manifestazioni a carico del sistema nervoso centrale vanno dalla confusione mentale, all’ottundimento del sensorio, alla sonnolenza e alla perdita dei sensi. Senza terapia, si possono verificare anche aritmie cardiache. La diagnosi è posta con la valutazione clinica, integrata da un sensore posizionato sulla punta di un dito (pulsossimetria) per registrare i livelli di ossigeno e analisi del sangue per rilevare elevati livelli di anidride carbonica, dall’emogasanalisi e dalla radiografia del torace. Il trattamento varia a seconda della patologia da cui ha avuto origine l’insufficienza respiratoria, fino a comprendere la ventilazione assistita e la somministrazione di ossigeno.

 

Una volta stabilizzati i sintomi acuti si procede alla correzione terapeutica della condizione di base. Tutto questo in un quadro clinico variegato che può prevedere specificità quali asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva, enfisema, apnee da sonno ed altre manifestazioni da affidare allo specialista. Ma è alla prevenzione che bisogna guardare anzitutto, come in tutti i presidi sanitari, cominciando con l’abolizione del tabagismo, che da solo è responsabile di circa il 70% delle insufficienze respiratorie. Occorre abbandonare le vecchie teorie secondo cui Dio creò l’uomo, poi gli fece pena e gli diede una sigaretta come scrive Mark Twain. La disassuefazione dal tabagismo si basa anzitutto sulla ferma volontà individuale di abbandonare il vizio e su un programma articolato, che comprende tecniche di educazione comportamentale.

 

In corso d’insufficienza respiratoria utile garantire un ambiente illuminato, fresco e ventilato, finestra aperta, corrente d’aria, aiutare il soggetto ad assumere una posizione seduta nel letto o in poltrona. La posizione più confortevole è quella semiseduta con supporto di cuscini sotto le ginocchia e le braccia. I farmaci più largamente prescritti: salbutamolo, terbutalina e fenoterolo che hanno azione breve (2-3 ore); salmeterolo, aformoterolo, bambuterolo che hanno invece azione lunga (fino a 15 ore) e anticolinergici che impediscono la stimolazione dei recettori sulla muscolatura liscia bronchiale. Utile allertare il medico quando si presenta un sintomo di nuova insorgenza o quando le condizioni non migliorano.

 

 

Riniti allergiche e asma, nuovi test e farmaci

 

Buone notizie per chi soffre di riniti allergiche apparentemente inspiegabili: «Grazie alla diagnostica cellulare oggi possiamo eseguire un test di citologia nasale, ovvero un semplice tampone che permette di prelevare e osservare al microscopio le cellule immunitarie presenti nella mucosa nasale», ha spiegato Mario Di Gioacchino, Presidente SIAAIC, la Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica, nel recente congresso che si è tenuto a Bologna. «In questo modo possiamo individuare la tipologia di infiammazione che sottende la patologia e scoprire se, oltre all’allergia già evidenziata dal prick test, esistono altre concause scatenanti, sempre con l’obiettivo di mettere a punto una terapia più mirata e specifica».

 

Un altro importante strumento diagnostico riguarda invece i pazienti asmatici. Oltre alla classica spirometria, infatti, oggi si può ricorrere anche alla determinazione dell’ossido nitrico nell’aria espirata (FENO). «Questo testpermette di misurare l’entità dell’infiammazione presente nei bronchi con conseguente miglioramento della modulazione della terapia», ricorda Di Gioacchino. Nei casi di asma più gravi, infatti, oggi è possibile ricorrere ai farmaci biologici, «che nella gran parte dei casi permettono un buon recupero, la scomparsa delle riacutizzazioni e in alcuni casi la remissione della malattia», evidenza l’esperto.

 

«Ottimi risultati si stanno ottenendo anche in caso di rinosinusite con poliposi, dermatite topica e perfino in una malattia più rara come l’esofagite eosinofila. La qualità di vita di questi pazienti, gravemente compromessa dalle patologie, migliora in modo drastico quando si ha accesso a questi farmaci, la cui prescrivibilità dovrà essere riservata allo specialista allergologo-immunologo», conclude Di Gioacchino.