Con il sostegno di:

Lividi e gonfiori, la fitoterapia offre un rimedio naturale

Primule e margherite contengono nei loro petali principi attivi tonificanti astringenti

31/03/2024
Crediti ISTOCKPHOTO - Contusioni e traumi, gli effetti tonificanti e cicatrizzanti dei fiori

Forse non tutti sanno che alcune varietà di fiori non sono soltanto affascinanti da un punto di vista meramente estetico, ma possono anche rivelarsi molto preziose per la nostra salute. Le margherite e le primule, ad esempio, presentano proprietà interessanti (ma sconosciute ai più) che vale senza dubbio la pena approfondire nel caso si fosse alla ricerca di rimedi naturali in caso di lividi, ecchimosi superficiali e gonfiori, sfruttando i principi della fitoterapia.

 

Le margherite

La margherita comune (Leucanthemum vulgare) è uno dei fiori più noti e simbolici e presenta un disco centrale giallo a forma di cupola circondato da petali bianchi (che a volte possono presentare una sfumatura rosa). Al di là del folklore del “m’ama non m’ama” secondo quanto riporta The Plant Medicine School, le margherite vantano “proprietà antinfiammatorie, astringenti e anche cicatrizzanti”. Nel caso in cui dovessimo incorrere in traumi minori o in piccole contusioni, per esempio, potremmo utilizzarli per predisporre impacchi e preparare oli da applicare direttamente sulla cute. Ma non finisce qui. Sembra inoltre che abbiano un effetto espettorante, cioè che ci possano aiutare anche ad espellere il catarro bronchiale.

 

Una ricetta

Per creare una pomata nutriente raccogliamo in pari quantità delle foglie di piantaggine e fiori di margherita e inseriamo il tutto all’interno di una ciotola di vetro resistente al calore a bagnomaria. A questo punto, copriamo con olio extravergine d’oliva e lasciamo sobbollire per 2 ore. Dopo averlo lasciato raffreddare e riposare per tutta la notte, filtriamo il composto così ottenuto, che potrà essere utilizzato dopo il bagno o la doccia per nutrire la nostra pelle. Con l’aggiunta di 35 g di cera d’api per 500 ml e il 2% di un olio essenziale a piacimento (potrebbe essere di lavanda o di melaleuca) questo stesso preparato potrà essere utilizzato in forma di pomata su lividi e graffi. Nulla ci vieta, infine, di aggiungere i fiori di margherita come condimento delle nostre insalate o di preparare un infuso per rimettere in sesto lo stomaco.

 

Le primule

Altrettanto preziose sono le primule, il cui utilizzo a livello medicinale è radicato da tempo. Conosciamo infatti molto bene i suoi benefici per quanto riguarda gli spasmi, i crampi, le paralisi e i dolori reumatici. La rivista Natural Medicine Herbs mette in luce in modo particolare la presenza delle saponine e dei salicilati “che sono l’ingrediente principale dell’aspirina e hanno effetti anodini, antinfiammatori e antipiretici”. È importante sottolineare, ad ogni modo, che proprio in funzione delle loro caratteristiche l’uso terapeutico di questo fiore “non andrebbe prescritto alle donne incinte, ai pazienti sensibili all’aspirina o a chi assume farmaci anticoagulanti come la warfarina”. Le primule sono particolarmente indicate, per il resto, per trattare iperattività ed insonnia, soprattutto nei bambini, oltre che per l’asma o altre condizioni allergiche.

 

Un fiore versatile

Le foglie giovani delle primule, spontanee in tutta Italia, possono essere mangiate crude in insalata o cucinate all’interno di gustose zuppe, o in alternativa possono essere lasciate in infusione al posto del classico tè. I fiori, invece, si possono consumare cotti o crudi, come guarnizione di piatti o all’interno di conserve. Primule e margherite contengono nei loro petali principi attivi tonificanti astringenti, questo le rende piacevolmente adatte all’impiego pratico, tanto in cucina quanto in fitoterapia.