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Che estate sarebbe senza un gelato?

Il gusto più amato dagli italiani è il cioccolato, a seguire pistacchio e nocciola. Peperoncino, zenzero e panettone le novità che incuriosiscono

24/07/2022 - di Maria Cristina Righi

Non ci sono dubbi. Il gelato è l’alimento preferito nelle giornate più calde. Lo conferma anche l’indagine Bva-Doxa commissionata da IGI (Istituto del Gelato Italiano) sulle abitudini di consumo. La quasi totalità del campione intervistato (oltre 2mila persone tra i 18 e i 74 anni) dichiara di consumarlo in estate, anche se si assiste a una progressiva destagionalizzazione: due italiani su tre consumano gelati confezionati anche in primavera e quasi uno su tre perfino in inverno. Il cono è la scelta preferita dal 57%, seguito dalle vaschette formato famiglia (41%). Oltre un italiano su tre preferisce lo stecco o il biscotto mentre le miniporzioni sono indicate tra le preferenze da un italiano su 10. Per due italiani su tre il momento ideale del gelato è la merenda del pomeriggio, soprattutto per le donne (71% vs 61%), mentre il luogo d’elezione per mangiarlo è la propria casa (58%): solo il 18% lo consuma al bar o passeggiando all’aperto. Un italiano su due apprezza il gelato a fine cena (49%) o in serata (41%). Oltre il 10% lo consuma come sostituto del pranzo o della cena. Anche in quest’ultimo caso, prevalgono le donne: il 17% a volte sostituisce il pasto serale con il gelato.

 

Il gusto più amato dagli italiani è il cioccolato (27%), in tutte le sue declinazioni. Seguono pistacchio (14%) e nocciola (11%). Tra i gusti più inusuali che vorrebbero assaggiare, il 43% del campione è incuriosito dal panettone, seguito da zenzero (21%) e peperoncino (11%). Tra i motivi principali della scelta di un gelato confezionato ci sono porzionatura (33%), gusto amato e certo, senza sorprese (28%), sicurezza (15%) e trasparenza in etichetta (11%).

 

L’indagine ha messo in evidenza anche opinioni errate e luoghi comuni. Per esempio, l’81% degli italiani intervistati è convinto che il gelato industriale contenga conservanti, dato che sale addirittura all’87% nella fascia fra i 18 e i 34 anni. Una percentuale che comunque sta lentamente calando: nel 2018 era condivisa dal 91% degli italiani. Tra i luoghi comuni più difficili da sfatare troviamo anche la convinzione che i gelati contengano grassi idrogenati: ne è convinto il 71% del campione e anche questo è lontano dalla realtà. La parte grassa di questi alimenti è rappresentata dai grassi del latte o da olii e grassi vegetali. Nessun dubbio invece sulla sicurezza: il 93% degli intervistati ha fiducia nell’ambiente produttivo che ritiene igienicamente sicuro. Un dato rilevante, soprattutto in tempo di Covid, che sale addirittura alla quasi totalità (97%) nella fascia di età 55-74 degli intervistati.

 

La ricerca ha infine indagato se gli italiani abbiano percepito un cambiamento, rispetto a 5 anni fa, in relazione a come sono affrontati temi come la sostenibilità, la qualità nutrizionale, la bontà e l’innovazione nel settore dei gelati confezionati. Per quanto riguarda la qualità nutrizionale dei gelati confezionati, questa è ritenuta migliore rispetto al passato da quasi un italiano su due (48%), dato che sale notevolmente per la fascia 55-74, fino a raggiungere il 59%. La bontà dei gelati confezionati negli ultimi 5 anni è rimasta invariata (49% degli italiani) mentre per il 28% della media nazionale è migliorata (33% degli intervistati tra i 55 e i 74 anni).

 

Parlando di innovazione, il 60% degli italiani (67% tra i 55-74 anni) ritiene che ci sia più varietà e più possibilità di scelta rispetto a 5 anni fa. Per iI 41% i gelati confezionati sono formulati con ingredienti sempre più adeguati ai vari regimi alimentari (ipocalorici, vegan, senza lattosio, senza glutine…). Il 28% pensa che abbiano più formati e che quindi le aziende siano più sensibili rispetto alle esigenze dei single e delle famiglie numerose.