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Camminate all’aria aperta, prove tecniche di concentrazione

In mezzo al verde si raggiunge un più alto grado di lucidità, la conferma arriva dagli psicologi dello Utah, che raccomandano di tenere i telefoni spenti, in tasca

23/02/2024
Crediti ISTOCKPHOTO - Camminare all’aria aperta ti rende più attento e concentrato

Il tempo trascorso all’aria aperta, in mezzo alla natura, fa bene al cuore e all’anima, sostenevano già un secolo e mezzo fa pensatori americani come John Muir e Henry David Thoreau. È qualcosa che abbiamo spesso sperimentato sulla nostra pelle: a volte poter ritagliarsi anche solo mezz’ora facendo due passi in un giardino o in un parco, per chi sta in città, o attraversando campi e boschi, al di fuori dei contesti urbani, ci rimette in pista quando siamo scarichi. Ora la conferma arriva da una nuova ricerca condotta da alcuni psicologi dell’Università dello Utah e pubblicata su Scientific Reports. Con un’ulteriore aggiunta: passare delle ore nel verde è carburante pulito anche per il cervello.

 

Impulsi cerebrali

Amy McDonnell e David Strayer dell’Università dello Utah hanno condotto le loro osservazioni presso il giardino botanico dell’università utilizzando l’elettroencefalogramma (EEG). Con questo strumento i due studiosi hanno registrato l’attività elettrica del cervello dei partecipanti al loro esperimento, per misurare la capacità di attenzione dei partecipanti. Un livello che – hanno notato gli esperti – tendeva ad alzarsi quando i soggetti erano all’aria aperta, e con le giuste condizioni, in assenza di elementi di distrazione come i cellulari, che erano spenti o erano stati lasciati da un’altra parte. “Una passeggiata nella natura potenzia certi processi di controllo esecutivo nel cervello al di là dei benefici associati all’esercizio fisico”, hanno concluso gli studiosi nella loro relazione.

 

Attenzione e connessione

Sono molti i ricercatori che sospettano che nel patrimonio genetico umano sia insito un bisogno primordiale di natura, e che la diminuzione del tempo trascorso camminando tra prati, piante e fiori stia mettendo a rischio la salute dell’essere umano. “I partecipanti che avevano camminato nella natura hanno mostrato un miglioramento nella loro attenzione esecutiva in quel compito, mentre quelli che si sono mossi in contesti urbani non hanno riscontrato progressi, quindi sappiamo che è qualcosa di unico dell’ambiente in cui stai camminando”, ha aggiunto la ricercatrice McDonnell. “Sappiamo che l’esercizio fisico beneficia anche dell’attenzione esecutiva”, relativa alla capacità di concentrazione, programmazione e organizzazione, mirata e flessibile. “C’è un concetto, quello di biophilia”, ha detto Strayer, professore di psicologia. Il termine indica il legame che l’essere umano cerca con gli altri organismi viventi. “L’evoluzione umana, nel corso di centinaia di migliaia di anni ci ha portato ad avere una connessione, talvolta un sentimento amorevole nei confronti degli esseri viventi naturali”, ha sottolineato ancora Strayer. “L’ambiente cittadino moderno, in cui viviamo, è diventato una densa giungla urbana con telefoni cellulari, automobili, computer e traffico. Proprio l’opposto della condizione originaria”.