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Aids HIV, si conferma l’efficacia degli antiretrovirali long acting

Le ultime novità da ICAR, Italian Conference on AIDS and Antiviral Research. Sempre lontana l’ipotesi di un vaccino

16/06/2023

La XV edizione di ICAR, Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, ha messo in luce i vantaggi delle terapie antiretrovirali contro l’HIV, con particolare riguardo ai trattamenti “long acting”, cioè a lunga durata, che garantiscono una maggiore efficacia e sicurezza rispetto alle terapie tradizionali.

 

Lunga durata di azione

Sergio Lo Caputo, copresidente dell’evento, ha sottolineato come i successi terapeutici dei trattamenti antiretrovirali, ora anche long acting, ovvero con somministrazioni a lunga durata distanti nel tempo, siano dovuti ai risultati clinici sulla persona che vive con HIV, ma sono legati anche al fatto che oltre il 95% delle persone in terapia ha livelli zero di carica virale, con un rischio nullo di trasmettere l’infezione. Inoltre, è possibile ora scegliere una terapia personalizzata basata sul tipo di paziente e sulla fase della malattia. Oltre il 70-80% dei pazienti assume la terapia con un’unica compressa.

 

Efficacia e tollerabilità

Anche la tollerabilità del trattamento risulta essere migliore: la rimborsabilità decretata nel 2022 di uno dei principali trattamenti “long acting”, Cabotegravir Rilpivirina, ha permesso di fare un primo bilancio dell’esperienza in real life, confermata dai nuovi studi italiani che dimostrano l’efficacia e la sicurezza di CAB+RPV a lunga durata d’azione.

 

Terapie domiciliari

Tra le novità più interessanti, le terapie “domiciliari” che hanno dimostrato l’efficacia e la tollerabilità del trattamento, soprattutto nei pazienti difficili da trattare, e la sperimentazione di farmaci sia per via iniettiva sottocutanea, con somministrazione una volta ogni sei mesi, sia per via orale, una compressa ogni quattro settimane, capaci di impattare pochissimo sulla quotidianità dei pazienti.

 

Vaccino al palo

Nonostante gli immensi sforzi profusi rimane ancora remota l’ipotesi di un vaccino in grado di prevenire l’HIV, la cui infezione non vede possibilità di eradicazione, come sottolinea il professor Lo Caputo. L’attenzione, quindi, deve essere posta alla prevenzione attraverso una maggiore diffusione del test rapido per identificare le persone con HIV e utilizzando la terapia come forma di prevenzione (Prep, profilassi preesposizione).

 

Enti promotori

ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research è organizzato sotto l’egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, delle maggiori società scientifiche di area infettivologica e virologica e del mondo della Community. La conferenza ha visto la partecipazione di importanti professionisti del settore, citiamo Francesca Ceccherini Silberstein, professore associato di microbiologia all’ Università di Roma Tor Vergata; Michele Formisano, vicepresidente nazionale NPS Italia; Sergio Lo Caputo, professore associato di malattie infettive, Università di Foggia; Annalisa Saracino, professore ordinario di malattie infettive, Università di Bari.