Acne, dall’erboristeria un emolliente per automedicazione

Curare malattie della pelle con prodotti naturali a volte è possibile, a patto di conoscere gli ingredienti titolati, ovvero le quantità di principio attivo. Acne e dermatite atopica in particolare possono trarre giovamento da Hamamelis virginiana.

 

Leggi anche:

• Effetto mascherina, come attenuare i segni sul volto

 

Astringente

In erboristeria l’estratto di questa pianta, comunemente nota come Amamelide, ha proprietà antinfiammatorie riconosciute, e spesso si ritrova nei prodotti per l’igiene intima, come lenitivo decongestionante, e nei cosmetici, per alleviare fastidiosi rossori cutanei. A questo proposito sono stati diffusi i primi risultati di uno studio italiano condotto dal gruppo di ricerca di Mario Dell’Agli, professore ordinario di farmacologia all’Università di Milano, e componente della Società Italiana di Farmacologia, studi realizzati in collaborazione con l’Istituto Ganassini di Milano.

 

Leggi anche:

• Dermatite da freddo, come combatterla

 

Polifenoli

Dalla corteccia dell’Amamelide sono stati titolati i principi attivi più significativi, amamelitannino e proantocianidine. Queste ultime (pigmenti organici naturali scoperti nel 1947, appartenenti alla classe dei polifenoli) sembrano confermare la loro efficacia, mentre la componente legata ai tannini glicosilati dell’Hamamelis sembrerebbe meno performante.

 

Leggi anche:

• Rimedi contro i brufoli

 

Indicazioni

Alla luce di queste considerazioni, una indicazione per chi si appresta a utilizzare l’amamelide come composto naturale per automedicazione sull’epidermide è venuta recentemente dal Joint Meeting SIF-SIPHAR (Società scientifiche di farmacologia e farmacognosia) con il Mediterranean Group of Natural Products Pharmacology (IUPHAR).

 

Leggi anche:

• L’alternativa del laser cutaneo

 

Avvertenze

“È sempre bene – chiarisce il farmacologo Dell’Agli – impiegare prodotti titolati e con chiara indicazione dei principi attivi presenti nel contenuto. Alla luce delle risultanze sarebbe meglio dunque impiegare quei prodotti che contengono espressamente proantocianidine, dal momento che ora sappiamo essere più efficaci sulla cute”.