Lunedì 29 Aprile 2024

Roma, alteravano le confezioni di test anti Covid: 3 denunce

Nella frode impiegate irregolarmente 38 persone, fra cui anche minori. Sequestrati 30mila kit artefatti

Kit anti Covid artefatti sequestrati dai carabinieri della Stazione di Rignano Flaminio

Kit anti Covid artefatti sequestrati dai carabinieri della Stazione di Rignano Flaminio

Rignano Flaminio (Roma), 23 agosto 2021 – Modificavano confezioni di test rapidi anti Covid destinate all'estero per renderle spendili sul mercato italiano. Il tutto in un capannone privo di qualsiasi presidio anti contagio da Coronavirus, impiegando personale anche minorenne. A scoprire la frode sono stati i carabinieri della Stazione di Rignano Flaminio, in collaborazione con i militari del Nas, hanno denunciato un 39enne con precedenti e una donna di 72 anni, entrambi romani e residenti a Rignano Flaminio, con l'accusa di tentata frode in commercio di tamponi rapidi per l'individuazione Covid-19. I due avevano allestito, in un capannone in Località Monte Casale di proprietà della 72enne, un opificio abusivo, privo di qualsiasi autorizzazione igienico sanitaria, al cui interno erano state impiegate, in modo del tutto irregolare, 38 persone, tutte italiane e quattro delle quali minorenni, incaricate di sostituire la confezione originale e relativo foglietto illustrativo, dei tamponi rapidi covid-19, vendibili esclusivamente nei Paesi Bassi, con altri in lingua italiana.

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Nel corso del controllo, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato ben 17.750 kit completi di tamponi nasali in confezione originale, destinati al mercato estero; 12.500 kit completi di tamponi nasali, con indicazioni anche in lingua italiana, quindi già artefatti; 138 sacchi di plastica per rifiuti condominiali contenenti scatole e foglietti illustrativi in lingua inglese, destinati alla distruzione. Inoltre, il 39enne e una terza persona - un romano di 44 anni - sono stati denunciati per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Tutto il materiale rinvenuto nel capannone è stato sequestrato portato via dai carabinieri. Nella circostanza, i militari hanno anche contestato il mancato rispetto della normativa per fronteggiare l'emergenza da Covid-19 ai lavoratori trovati nel capannone privi di mascherine, distributori di gel igienizzanti, assenza di fogli informativi sulle regole sanitarie da seguire nel luogo di lavoro.