Giovedì 25 Aprile 2024

Roma terrorismo: propaganda Isis via web, arrestato combattente virtuale

Cittadino egiziano, 37 anni, diffondeva tattiche per attacchi e istruzioni per costruire bombe nel circuito di simpatizzanti e attivisti denominato "Casa Mediatica Roma"

Carabinieri

Carabinieri

Roma, 18 giugno 2022 - Un 'combattente virtuale' dell'Isis, che nel web faceva proseliti, rilanciata la propaganda dello Stato Islamico e le istruzioni per costruire bombe. È l'accusa nei confronti di un 37enne di origini egiziane arrestato questa mattina al termine di un'indagine del Ros dei Carabinieri coordinati dalla Procura di Roma che ha chiesto e ottenuto un'ordinanza di custodia cautelare ipotizzando i reati di partecipazione a un'associazione con finalità di terrorismo internazionale e addestramento con finalità di terrorismo. 

La "Casa Mediatica di Roma"

L'uomo, secondo quando ricostruito, rilanciava il materiale jihadista ad una vasta comunità virtuale di utenti. E lui stesso era parte di un circuito composto da simpatizzanti, membri effettivi e anche veri e propri combattenti del Daesh, denominato "Casa Mediatica Roma" (appellativo altamente evocativo, che - nel gergo jihadista - simboleggia l`obiettivo ultimo di questa visione distorta della religione musulmana, vale a dire quello di conquistare la culla della cristianità e così costituire l'unica comunità dei veri fedeli sotto la bandiera nera del Califfato, denominata "Umma").

L'avvio delle indagi dal web, le visite turistiche in Vaticano

L'attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, trae origine due anni fa, dal particolare attivismo nel web da parte dell'indagato che, riferisce il Ros, "si prodigava nella consumazione e nel rilancio di materiale di propaganda jihadista a favore di una vasta comunità virtuale di utenti. Attività virtuale che rivestiva particolare allarme in quanto lo stesso risultava segnalato, in quei mesi, assieme ad altro co-indagato, come frequentatore dell'area turistica del Vaticano".   Grazie agli approfondimenti di tipo tradizionale, verifiche anagrafiche, attività informativa di settore, servizi di osservazione e pedinamento, affiancati da una mirata azione tecnico-informatica, i militari del Ros hanno ricostruito tutte le condotte dell'indagato e dalle indagini è emerso come fosse "parte integrante del Daesh". E' emerso, fanno sapere i carabinieri del Ros, "il ruolo centrale ricoperto dal 37enne nel mettere in pratica le istruzioni che lo Stato Islamico impartisce ai suoi militanti, volte a evitare di essere individuati dalle Forze di polizia dell'Occidente, al tempo stesso garantendo la massima diffusività dei messaggi violenti propugnati dall'organizzazione". 

Messaggi violenti e di propaganda jihadista

Il 37enne prendeva parte alle "campagne di aggressione mediatica", concepite da un nucleo di dirigenti di Stato Islamico, incaricato di individuare gli obiettivi delle offensive virtuali e i mezzi per attuarle. In questo modo, le pagine social media maggiormente esposte al pubblico venivano inondate di messaggi violenti e di propaganda jihadista, con la finalità da un lato di esaltare i sostenitori del jihad e dall`altro di attrarre la platea di coloro che per la prima volta si affacciano a questa errata interpretazione dell`lslam.  Inoltre, le attività investigative hanno consentito di dimostrare come l`indagato, grazie all`accesso che gli era garantito a canali Telegram gestiti dagli organismi mediatici ufficiali di Stato Islamico, ha più volte condiviso con altri utenti documenti di vero e proprio addestramento militare, attraverso i quali ha impartito istruzioni sul maneggio delle armi da fuoco, sulla fabbricazione di ordigni esplosivi improvvisati e sulle procedure operative e tattiche per la messa in atto di attacchi terroristici.

Nello smartphone l'enciclopedia degli esposivi

"L'enciclopedia degli esplosivi - La distruzione della Croce". E' un vero e proprio manuale quello trovato dai carabinieri del Ros in una cartella Telegram dello smathphone del 37enne. "Il documento - spiega l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di  Roma - comprende una parte generale sulla composizione degli esplosivi, la loro suddivisione in base all'efficacia e alla potenza, le diverse tipologie di esplosioni, la conseguenza provocate dalla detonazione, le misure di sicurezza da adottare nel trattare tale materiale, la preparazione ed il reperimento delle sostanze da utilizzare". 

Delle quattro sottocartelle facevano parte "190 documenti riconducibili allo Stato islamico, di natura dottrinale, rivendicazioni delle operazioni compiute dai militanti"; "1.147 immagini, suddivise in foto cruente di uccisioni di soldati, rivendicazioni e nozioni dottrinali"; "125 video di IS, con alcune fasi delle operazioni compiute, video-testamenti di 'shadid' (attentatori suicidi), riprese di esecuzioni eseguite nei confronti degli oppositori della 'sharia', dei militari antagonisti e della componente sciita".