Martedì 30 Aprile 2024

Manovra, gli italiani bocciano Di Maio e Salvini

Il sondaggio: giudizio negativo sulla gestione della legge di bilancio

I vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio (foto Lapresse)

I vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio (foto Lapresse)

Roma, 23 dicembre 2018 - La manovra finanziaria non è ancora stata approvata e in seguito al raggiungimento dell’accordo con la Commissione europea, col conseguente abbassamento del debito dal 2,4 al 2,04%, il governo sta apportando le ultime correzioni tagliando, rivedendo, rimodulando, voci di spesa che prima erano inserite e ora sono da rivedere. È chiaro, dunque, che fino a che non ci sarà la conferma da parte dei due rami del Parlamento sarà impossibile analizzare il giudizio degli italiani sui singoli provvedimenti.

Nel frattempo, però, il 47% della popolazione dichiara di seguire con attenzione l’evolversi della legge di bilancio ed il 64% è a conoscenza del fatto che l’Europa ha imposto vincoli al premier Giuseppe Conte per scongiurarela procedura di infrazione. Pertanto, anche se non nel merito della valutazione delle singole voci che saranno contenute, i cittadini si stanno costruendo un proprio immaginario su quelli che saranno i plus e i minus di questa manovra. Gli italiani esprimono, però, un parere diversificato tra la necessità di trovare una soluzione per non incorrere nei rischi della procedura di infrazione ed il risultato raggiunto. Se il 62% afferma che l’esecutivo ha fatto bene a trovare un accordo con la Commissione europea, dall’altra però il 67% pensa che il risultato sia stato soprattutto una vittoria dei voleri dell’Europa, più che una affermazione della strategia politica del governo giallo-verde.

Quindi da una parte si ritiene che l’aver scongiurato la procedura di infrazione abbia evitato una rischiosa crisi finanziaria per il nostro Paese, dall’altra però si ha la percezione che le riforme promesse dal governo troveranno un maggiore ostacolo per essere realizzate. Infatti il 65% stima che non si riusciranno a mantenere le promesse scritte nel contratto, o almeno nella dimensione che Di Maio e Salvini avevano pubblicamente anticipato. A tal proposito il 62% dichiara che quota 100, con lo smantellamento della riforma Fornero, non sarà realizzato nelle forme e nei modi auspicati precedentemente dai leader di Lega e M5S, così anche per il 67% il reddito di cittadinanza e per il 62% la pace fiscale. Se il risultato dell’accordo produce delusione, i cittadini apprezzano il modo in cui il presidente della Repubblica Mattarella ha favorito, dietro le quinte, il dialogo tra governo e commissione europea. Al contempo, però, non esprimono giudizi lusinghieri per gli altri esponenti politici coinvolti nelle trattative. I pareri positivi su come il premier Conte ha raggiunto l’accordo arrivano al 42%, ma a pagare maggiormente dazio sono stati Matteo Salvini e Luigi Di Maio, i quali sono promossi rispettivamente solo dal 35 e dal 25% degli italiani. Viene valutato ancora più criticamente l’operato del ministro dell’Economia Giovanni Tria, visto che appena il 12% esprime una opinione positiva.

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(Dati di realizzazione del sondaggio: 21-22/12/2018. Commettente: Qn Quotidiano Nazionale. Fornitore: Noto Sondaggi. Campione: Panel Omnibus rappresentativo elettori italia. Tecnica di somministrazione delle interviste: Cawi. Consistenza numerica dle campione: mille. Risponde in %: 91)