Giovedì 9 Maggio 2024
ELENA POLIDORI
Politica

Gaza, Festival e veleni. Scontri a Napoli: bufera Rai, Venier: "Io non censuro"

Davanti alla sede regionale della tv feriti manifestanti e poliziotti. Disappunto della presidente. Soldi sull’ad Sergio. Salvini lo difende

Roma, 13 febbraio 2024 – Chi pensava che il Festival di Sanremo fosse finito e con lui le polemiche annesse, si sbagliava di grosso. Perché dalle parole di Ghali e di Dargen D’Amico, "censurati" da Mara Venier a sanguinosi scontri di piazza davanti alle sede Rai di Napoli, in risposta al comunicato pro Israele dell’ad Roberto Sergio, il passo è stato breve.

Scontri alla sede della Rai a Napoli (Ansa)
Scontri alla sede della Rai a Napoli (Ansa)

I fatti. Ieri, davanti alla sede Rai di Napoli-Fuorigrotta, si sono riuniti diversi movimenti pro Palestina, tra cui Rete Napoli per la Palestina, Centro Handala-Ali, Potere al popolo, SiCobas Napoli, Laboratorio politico Iskra, Ex Opg Je So’ Pazzo, e altri, per "denunciare la negazione del genocidio, la censura e la narrazione filo-israeliana della Rai, evidenziata dal comunicato dell’ad Sergio letto in diretta nazionale domenica scorsa".

Molti si sono riuniti in via Marconi mostrando cartelli e striscioni. "Boicotta Israele" e "Rai Stop genocidio",ma anche "Intifada" e comunque tutto puntato sulla "censura del genocidio in corso a Gaza" e di una "posizione apertamente filo-sionista espressa davanti a milioni di telespettatori". Davanti ai cancelli della Rai erano presenti poliziotti in tenuta antisommossa. Le cariche sono partite quando i manifestanti si sono avvicinati con uno striscione. Almeno quattro le persone ferite a colpi di manganello e soccorse sul posto, tra le quali Mimì Ercolano, di SiCobas, colpita alla testa. "Ho avuto una manganellata - ha raccontato -, si è resa necessaria una medicazione. Le forze dell’ordine erano schierate in assetto antisommossa. La reazione alla nostra mobilitazione è stata assolutamente spropositata". Una ricostruzione diametralmente opposta a quella della questura di Napoli, che in una nota parla di 5 poliziotti rimasti feriti e spiega: "La pressione esercitata dai manifestanti ha schiacciato i reparti inquadrati verso la recinzione della sede Rai e ciò ha determinato una reazione di alleggerimento che ha impedito l’interlocuzione con i manifestanti". Tra la persone che hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari c’è anche il dirigente del servizio di ordine pubblico. Al presidio c’era anche l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris. "Questo - ha spiegato - è il clima che purtroppo sta crescendo nel Paese e la violenza viene sicuramente alimentata dall’ad Rai".

Gli scontri di Napoli hanno riacceso una polemica che sembrava sopita, con lo scontro interno tra i vertici aziendali uscito allo scoperto proprio mentre il vicepremier Matteo Salvini prendeva posizione a favore dell’ad ("La mia solidarietà umana e culturale a Roberto Sergio, e totale condanna per chi insulta e minaccia professandosi ‘pacifista’", ha commentato) e la presidente del cda, Marinella Soldi, che invece faceva sapere di aver provato "fortissimo disappunto" davanti al comunicato voluto in onda da Sergio". Soldi ha preferito non intervenire pubblicamente, ma non avrebbe gradito né il contenuto della nota come Israele, né il metodo, essendo mancata ogni condivisione tra i vertici aziendali. Insomma, da parte di Sergio ci sarebbe stata una "fuga in avanti" condivisa – dicono – solo con il direttore generale Giampaolo Rossi e di cui, alla fine, è stata vittima la conduttrice di Domenica in, Mara Venier, che si è difesa in un’intervista al Corriere: "Mai in vita mia ho censurato qualcuno, né sono mai stata accusata di censura. Sono una conduttrice. Se l’ad mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. E alla domanda sul perché abbia interrotto Dargen D’Amico mentre parlava dei migranti, Venier ha risposto: "Eravamo in ritardo, molti artisti dovevano ancora cantare, e quattro di loro non sono riusciti a farlo; gli artisti devono essere liberi di esprimersi, però anche quello che dicono può essere discusso". Ghali? "Ha potuto parlare in piena libertà, ha risposto alle critiche dell’ambasciatore di Israele, ha concluso il suo ragionamento". E sul fatto di aver zittito i giornalisti? "Non ho zittito nessuno - ha replicato -. L’imbarazzo non era per il tipo di domande, ma per i ritmi".

In ultimo: le opposizioni unite contro Sergio? Macché, in polemica tra loro, come sempre, sulla Rai, come dimostra la nota ufficiale del Movimento:"Il M5S ha da subito stigmatizzato il comunicato stampa dell’ad Rai Roberto Sergio e oggi, oltre a chiedere al ministro Piantedosi di chiarire dopo i gravi fatti di Napoli, lo ha ribadito per bocca di Conte. Se poi per alcuni esponenti del Pd condannare attacchi personali e minacce è sconveniente e diventa l’ennesimo escamotage per attaccare Giuseppe Conte e fare polemica politica, beh, questa inclinazione si commenta da sola".