Matelica, 16 marzo 2024 - “La tolleranza del passato verso questi episodi ha poi portato al terrorismo e al suo rafforzamento fino all'episodio di Aldo Moro che, con il suo sacrificio, creò un allarme democratico talmente ampio che ci permise di sconfiggere quel fenomeno brutale che è l'eversione e il terrorismo”. Con queste parole il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida a Matelica ha bollato le proteste degli studenti all’università Federico II di Napoli dove era in programma un dibattito, poi saltato, con il direttore di Repubblica Maurizio Molinari.
"Al direttore Maurizio Molinari - ha sottolineato il ministro - è stato impedito di parlare all'interno di un'università che per definizione dovrebbe essere il luogo del confronto e della libertà. Purtroppo è accaduto tante altre volte e accade quando c'è un orientamento diverso dagli squadristi rossi dei centri sociali”. “Il sequestro Aldo Moro - ha poi ricordato Lollobrigida - fu uno degli episodi più gravi della nostra storia, ma risvegliò le coscienze. Il rapimento Moro cambiò la prospettiva e l'approccio ad alcune dinamiche, fece comprendere che il terrorismo colpiva lo Stato e che tutti dovevano creare anticorpi saldi per il sistema democratico”.
Gli studenti pro Gaza di Napoli
All’indomani dei fatti accaduti davanti all’Università Federico Ii di Napoli, gli studenti della Rete Studentesca hanno voluto dare, davanti alla facoltà di Ingegneria di Fuorigrotta, la loro versione dell’accaduto. "Abbiamo letto la solidarietà di vari esponenti della politica nei confronti del direttore di Repubblica Molinari e le accuse di comportamento antidemocratico che ci sono state rivolte: ci chiediamo cosa resti di democratico quando le forze dell'ordine che strattonano e prendono per i capelli di ragazzi per non farli entrare in un luogo pubblico deputato alla formazione. In Italia la democrazia è in uno stato necrotico”.
“Ci meraviglia - dicono Giulia, Davide e Marta - che la stessa attenzione non sia stata data agli oltre 30mila morti palestinesi e alla distruzione di ospedali e università”. “Ieri, in occasione di quell'evento - sottolinea la Rete Studentesca per la Palestina di Napoli - è stata selezionata la platea non consentendo a tutti di parlare”. La Rete Studentesca rende noto di aver ricevuto la solidarietà dai 'colleghì di Pisa. “L'ostacolo incontrato è stato lo stesso, - evidenziano Giulia, Davide e Marta - un plotone di forze dell'ordine: loro per strada noi in un luogo per la formazione. E ci chiediamo se, forse, lo stato necrotico della democrazia in questo Paese non sia riconducibile a chi ostacola con manganelli, schiaffi e calci la contestazione su un tema che riteniamo fondamentale, come il genocidio in Palestina, a vantaggio di chi ha molto spazio nell'informazione”.