
Meloni a Roma: "Non sono democratica?. La leader Pd risponda. Ed eviti di scappare"
Attacca tutti i premier suoi predecessori tranne Mario Draghi. E critica l’Europa dei regolamenti e della burocrazia senza mai nominare Ursula von der Leyen. Giorgia Meloni si prende l’ovazione della folla in una Piazza del Popolo (20mila per la questura, 30mila per gli organizzatori) dove sventolano solo bandiere tricolori e di Fratelli d’Italia e risuona "Ma il cielo è sempre più blu" di Rino Gaetano mentre il maxi schermo trasmette lo spot "Io voto Giorgia perché". Poi usa toni apocalittici per caricare di significati politici il voto dell’8 e 9 giugno.
LE CAMPAGNE ELETTORALI
"Dicono che ormai le campagne elettorali e la politica in generale si facciano soprattutto in rete e sui social. Non per noi. Per noi le campagne elettorali si fanno guardando le persone negli occhi", esordisce la premier. "Non rinunceremo mai alla piazza perché vogliamo stare in mezzo alla gente, per ricordarci da dove siamo venuti", aggiunge scatenando gli applausi della folla. "Grazie per darmi la carica e per il vostro entusiasmo", dice poi ritmando con le braccia il coro "Gior-gia Gior-gia" che si alza dal pubblico. Manda un abbraccio ad Antonio Tajani e Matteo Salvini, poi ricorda la vittoria elettorale: "Il 25 settembre del 2022 assieme a milioni italiani abbiamo scritto la storia, abbiamo archiviato la lunga stagione dei governi tecnici e delle maggioranze arcobaleno, abbiamo dato all’Italia finalmente un governo legittimato dal voto popolare".
IL PREMIERATO E DE LUCA
Difende la sua riforma del premierato dalla sinistra "che non vuole far decidere il popolo" e che addirittura "intende raddoppiare i senatori a vita", mentre giù dal palco tra la folla ci sono il ministro Nello Musumeci e Vittorio Sgarbi, sottosegretario dimissionato dal governo e ora candidato alle Europee con Fdi. E attacca l’opposizione: "Voi fornite alibi agli estremisti per avvelenare le nostre democrazie con l’odio politico, e vi presentate come forze responsabili... È vergognoso che si usino questi temi per raggranellare qualche voto. Non sono democratica? Elly non scappi e risponda a questa domanda". Non poteva mancare un accenno a Vincenzo De Luca: "A quelli che rimangono in silenzio se una donna viene insultata da un uomo e poi si scandalizzano se quella donna si difende io voglio chiedere questo: ma vale solo per me perché io sono una donna di destra e lui un uomo di sinistra o vale per tutte le donne?".
IL REFERENDUM
Poi fa l’elenco delle decisioni che si assumono a Bruxelles, "perché anche se voi non vi occupate di Europa, l’Europa si occupa di voi": le auto elettriche, le case green, la carne sintetica. E chiude: "Noi siamo a un punto di svolta, ed è come se fosse una sorta di referendum: da una parte l’Europa ideologica, centralista, sempre meno democratica, dall’altra la nostra Europa coraggiosa, fiera, che non dimentica le sue radici perché definiscono chi siamo nel tempo. Vogliamo fare a Bruxelles quello che abbiamo fatto a Roma, costruire un centrodestra unito per mandare all’opposizione rossi verdi gialli che tanti danni hanno fatto in questi anni". Ma "dipende tutto da voi, che Europa vogliamo dipende da voi".