
Lo sbarco dei migranti al porto di Shengjin
La nave Libra della Guardia di Finanza ha attraccato ieri al porto di Shengjin, nello specchio d’acqua con a bordo 40 migranti. Quando il pattugliatore entra in porto i pescatori ritirano le lenze mentre sugli scogli del molo una lunga schiera di reporter comincia a filmare. Gli obiettivi ‘accompagnano’ la nave fino alla banchina, affollata dalle camionette di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza. Saranno loro a prendere in custodia i migranti e scortarli a Gjader, il centro che dal 28 marzo scorso può ‘ospitare’ anche persone trattenute nei Cpr italiani grazie al nuovo decreto del governo. All’esterno di un porto blindatissimo si rincorrono le voci su nazionalità e Cpr di provenienza dei migranti. Informazioni date alla spicciolata e non sempre confermate, come hanno sottolineato più volte le parlamentari del Pd sul posto e gli attivisti del Tavolo Asilo. Quello che però da lontano non si riusciva a vedere erano le fascette che tenevano i polsi dei migranti durante lo sbarco.
A denunciarlo è stata proprio l’europarlamentare Cecilia Strada, appena arrivata in Albania. "Scendono ammanettati", ha detto davanti alle telecamere mentre i teleobiettivi dei fotografi immortalavano il momento. "Chiederemo conto di tutto questo", ha poi rincarato la dose. Un’immagine che in molti hanno associato a quelle che nei giorni scorsi sono arrivate Oltreoceano. "Ci hanno spiegato che le fascette sono state impiegate per motivi di sicurezza - ha aggiunto successivamente Strada -, per l’incolumità delle persone e per evitare autolesionismo e disordini a bordo". Inevitabile monta la polemica politica, con l’Unione Europea che però preferisce non commentare l’episodio. "Siamo a conoscenza degli ultimi sviluppi riguardanti il decreto e, secondo le nostre informazioni, ai centri si applicherà la legge nazionale italiana, come avvenuto finora per l’asilo", ha detto il portavoce dell’esecutivo Ue, ribadendo che, "in linea di principio, questo è compatibile con il diritto europea". Bruxelles, ha aggiunto, "continua a monitorare l’attuazione del protocollo" Italia-Albania "e rimane in contatto con le autorità italiane".