Giovedì 10 Ottobre 2024
CLAUDIA MARIN
Politica

L’intervento della premier: "Lavorando insieme l’Italia stupirà. Cambieremo il green deal europeo"

Anche per Meloni è stato l’esordio all’assise degli industriali, sintonia su energia e lotta alla burocrazia "La crescita del Pil all’1% è a portata di mano". E rivendica le riforme, dal premierato all’autonomia.

L’intervento della premier: "Lavorando insieme l’Italia stupirà. Cambieremo il green deal europeo"

Anche per Meloni è stato l’esordio all’assise degli industriali, sintonia su energia e lotta alla burocrazia "La crescita del Pil all’1% è a portata di mano". E rivendica le riforme, dal premierato all’autonomia.

Giorgia Meloni è alla sua prima volta davanti all’assise degli industriali italiani. La platea è ben disposta, ma non per questo meno esigente. Eppure, la premier riesce ugualmente a toccare le corde giuste e a incassare più di un appaluso. Lo fa con un lungo e dettagliato intervento che concede qualche nota alla retorica, soprattutto con i numeri dell’Italia per occupazione, export, Sud, ma che punta soprattutto sui fronti che vedono schierati dalla stessa parte il centrodestra e le imprese: dunque, impegno a correggere la transizione green, a cominciare dall’auto, rilancio del nucleare, j’accuse senza risparmio ai lacci e lacciuoli della burocrazia. Per far sì che l’Italia, lavorando "insieme", possa "ancora stupire".

LA "PRIMA VOLTA"

Sono passati due anni dall’inizio del governo, ma per Meloni arriva un’altra prima volta. E non è da poco, perchè il parterre chiede risposte senza concedere più cambiali in bianco. Ma la sintonia scatta subito. "Abbiamo dato chiaro il messaggio che lo Stato non avrebbe disturbato chi voleva fare", ribadisce un leitmotiv già dalla campagna elettorale del 2022, elencando i risultati ottenuti e sottolineando che "abbiamo anche detto dei no quando andavano detti, i soldi dei cittadini non si gettano dalla finestra". E dice che la prospettiva di una crescita del Pil dell’1% è "a portata di mano".

CORREGGERE IL GREEN DEAL

La premier sa che la maggioranza delle imprese vede la transizione green modello europeo come il fumo negli occhi. E su questo la sintonia è piena. Dal passaggio all’elettrico alla neutralità tecnologica nel settore dell’automotive innanzitutto serve gradualità. E servono "finanziamenti", ripete Meloni, citando anche il report di Mario Draghi, che poi incontrerà nel pomeriggio. E, perseguendo il mantra della "neutralità tecnologica", vanno considerati "tutti i tipi di energia", compreso "il nucleare": anche questo concetto espresso da Orsini. Nel "deserto non c’è niente di verde e quindi noi non possiamo, rincorrendo il verde, rischiare di lasciare un deserto", sintetizza Meloni.

IL BANCO DI PROVA

DELLA MANOVRA

Il primo banco di prova di questa ritrovata affinità sarà la legge di Bilancio. Le risorse sono poche, mette le mani avanti Meloni e si dovrà continuare sulla strada del "buonsenso e della serietà". Ma il sostegno alle imprese "che assumono" è in cima alla lista così come quello alle famiglie con figli, "non per scelta etica ma per necessità economica". Poche priorità, tra cui la premier include anche "la salute dei cittadini", che saranno illustrate almeno nelle linee generali già la prossima settimana in un primo incontro con le parti sociali sul Piano strutturale di bilancio. Con sindacati e imprese c’è peraltro già un appuntamento anche per affrontare il dossier dei flussi di migranti regolari, oltre al lavoro iniziato sull’idea di un piano straordinario di edilizia per i neoassunti.

LOTTA ALLA BUROCRAZIA

Ma la premier si dice pronta al "confronto" anche sulla burocrazia. "In questi due anni mi sono sentita spesso come un imprenditore che, immagino, si trova un sacco di gente che non vuole aiutare a risolvere i problemi", sottolinea, dopo aver fatto un altro parallelo con le imprese che hanno mostrato grande capacità di reazione davanti alle crisi mentre invece spesso sono state "sottovalutate". "E lo dico – sorride – da chi è abituato a essere sottovalutato".

PREMIERATO E AUTONOMIA

Rivendica la bontà delle riforme, dalla giustizia, per "liberare i giudici dal giogo delle correnti", dal premierato all’autonomia, che non "divide" tra Nord e Sud ma tra "amministratori responsabili e quelli che non lo sono stati". "Vediamoci subito" dice agli industriali, per affrontare le "sfide" più urgenti, a partire dalla "produttività del lavoro".