
Francesco Diviesti in una foto pubblicata su Facebook dal sindaco di Barletta, Mino Cannito
Bari, 29 aprile 2025 – Non c’è nessuna conferma ufficiale. Ma che il corpo carbonizzato, trovato questa mattina nelle campagne tra Canosa di Puglia e Minervino Murge, sia di Francesco Diviesti, è molto più che un sospetto. Sul caso indaga la Dda di Bari: il fascicolo è aperto per omicidio, con l’aggravante del metodo mafioso.
La scomparsa
Ventisei anni, di Barletta, Francesco è scomparso dalla sera del 25 aprile. Aveva passato il pomeriggio con degli amici, poi l’ultimo messaggio ai genitori alle 20.18. Dopodiché era sparito nel nulla. Nella notte familiari l’avevano chiamato ma il suo cellulare risultava irraggiungibile. L’avevano cercato ovunque, ma niente; il giorno dopo si erano rivolti ai carabinieri per la denuncia di scomparsa. Della vicenda si era occupata anche la trasmissione di Rai 3 ‘Chi l’ha visto?’ .
Le ricerche, coordinate dalla prefettura di Barletta-Andria-Trani, andavano avanti dunque dal 26 aprile. Tutti si sono mobilitati. "Aiutiamo la famiglia a ritrovare Francesco – scriveva sui social il sindaco di Barletta Cosimo Cannito -. Chiunque lo avvistasse può contattare le forze dell'ordine".
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Stamani le forze dell’ordine sono arrivate al corpo carbonizzato nella campagne di Femmina Morta, a mezz’ora di macchina da Barletta, forse dopo la segnalazione di qualcuno della zona. Secondo l’agenzia Ansa ci sono pochi dubbi: il cadavere è di Francesco Diviesti, anche se si attende l’esito degli esami di laboratorio che dovranno confrontare il Dna.
Il giovane potrebbe essere stato identificato dall’abbigliamento (al momento della scomparsa indossava jeans scuri, un giubbotto bianco e nero, un cappellino con visiera scura e scarpe Nike bianche) o da altri dettagli.
In base alla ricostruzione degli inquirenti, il ragazzo sarebbe stato visto intorno alla mezzanotte del 25 aprile entrare nel negozio dove lavorava con il padre, barbiere a Barletta. Lo immortalano le videocamere di sorveglianza del salone, analizzate dai carabinieri. C’era qualcuno con lui? Chi poteva volerlo morto?
La rissa
Un’ipotesi è che Diviesti possa essere stato coinvolto in una rissa la sera del 25 aprile, vicino a un bar di via Boggiano, nel quartiere Settefrati. Con lui ci sarebbe stato un 40enne arrestato in flagranza qualche ora dopo perché in possesso di una pistola e di un coltello. Al momento dell'arresto, però, Diviesti non c’era.
Si valuta un possibile collegamento tra la scomparsa del 26enne e vicende legate al traffico di droga. “Con la decapitazione dei clan storici barlettani negli ultimi anni, nuovi gruppi emergenti si starebbero contendendo il controllo delle piazze di spaccio”, scrive l’agenzia Agi.
L’altro barlettano scomparso
C’è poi un altro elemento all’attenzione degli inquirenti. Diviesti conosceva Michele Cilli, il 24enne barlettano scomparso tra il 15 e il 16 gennaio 2022 e mai più ritrovato. Per quella storia, la Corte di Assise d'Appello di Bari ha confermato le condanne a 18 anni e 8 mesi per Dario Sarcina, accusato di omicidio volontario, e a 5 anni e 8 mesi per Cosimo Damiano Borraccino, condannato per soppressione di cadavere.