Giovedì 5 Dicembre 2024
Nicoletta Tempera
Politica

Bologna e la galassia rossa. Dai collettivi agli antagonisti. Con la carica degli anarchici

Il fronte dell’antifascismo militante

La galassia rossa. Dai collettivi agli antagonisti. Con la carica degli anarchici

I collettivi bolognesi in corteo nel centro del capoluogo emiliano- romagnolo sabato scorso

Bologna, 12 novembre 2024 – Milleduecento antagonisti e duecento anarchici, sabato pomeriggio, hanno rappresentato il fronte ‘antifascista militante’ sceso in piazza a Bologna per ostacolare e contestare la manifestazione organizzata dalla Rete dei Patrioti in centro, alla presenza di diverse realtà dell’estrema destra, tra cui anche esponenti di CasaPound.

Tra le fila degli antagonisti che in Montagnola hanno caricato, in duecento, una squadra del Reparto mobile sola a presidio del parco (dieci agenti in tutto) c’erano i soliti volti della contestazione bolognese. C’erano gli universitari del Cua, che in questi anni si sono distinti per campagne per l’abitare e per l’ambiente, ma più in generale contro il governo in ogni sua estensione (sono del Cua i ragazzi indagati per aver appeso a testa in giù un fantoccio con le fattezze della premier Giorgia Meloni); c’erano i colleghi di Cambiare Rotta e di Làbas, collettivo rappresentato anche in consiglio comunale nella sua estensione amministrativa, Coalizione Civica, che esprime anche la vice sindaca Emily Clancy (che, sabato, ha fatto capolino al corteo suscitando polemiche); c’era qualche rappresentanza dei Giovani palestinesi, bandiere alla mano; c’erano i sindacati di base e gli attivisti di Plat, come gli studenti del Cua estensione del centro sociale Crash. E poi c’erano rappresentanti di Potere al Popolo e di altre associazioni più piccole.

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Questo gruppo così nutrito, partito da piazza del Nettuno – dove in mattinata era stata in presidio con l’Anpi e la Cgil anche la segretaria del Pd Elly Schlein – è stato il più problematico: quello che ha lanciato bombe carta e fumogeni su poliziotti, giornalisti e anche operai del cantiere del tram, incredibilmente al lavoro malgrado il caos che si sviluppava intorno.

Oltre il ponte di Matteotti, c’erano invece gli anarchici: duecento, segno che in città, richiamate dall’evento, erano arrivate anche tante anime da fuori. Il nucleo di base è sempre lo stesso, quello che fa base nel circolo ‘Il Tribolo’ di via Donato Creti, in Bolognina. Lo stesso, per intenderci, che ha animato gli scontri alle scuole Besta e le campagne di fuoco contro il 41 bis per Alfredo Cospito. Il gruppo, malgrado passamontagna e cappucci, si è limitato a cori e a un breve corteo, con il ‘disordine’ delegato ai colleghi dall’altra parte del cordone di polizia. Polizia che adesso sta analizzando video e foto degli scontri in Montagnola, per ricostruire ogni responsabilità in un pomeriggio non diverso da tanti altri a cui, in questi anni, i collettivi bolognesi ci hanno abituato.