Venerdì 3 Maggio 2024

Ciriaco De Mita morto, le reazioni. Da Mattarella al figlio di Andreotti

Il cordoglio della politica, le condoglianze di Draghi

Ciriaco De Mita (ImagoE)

Ciriaco De Mita (ImagoE)

Roma, 26 maggio 2022 - Cordoglio unanime da parte del mondo della politica alla notizia della morte di Ciriaco De Mita. "Dobbiamo ricordarne l'impegno incessante per un meridionalismo intelligente e modernizzatore", dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Così come la vivacità  intellettuale, la curiosità per le cose nuove, la capacità di dialogare con tutti, forte di una ispirazione cristiana autenticamente laica", prosegue. "L'attenzione alle nuove generazioni per un rinnovamento della politica fatto di scelte coraggiose e concrete, anche favorendo, da segretario del suo partito, un profondo ricambio di classe dirigente. Non meno importante fu, soprattutto nella sua azione di governo, la sua visione internazionale e, in modo particolare, l'attenzione che ebbe per ciò che la leadership di Gorbaciov stava producendo in Unione sovietica alla fine degli anni Ottanta. Ai suoi familiari rivolgo, con intensità, il sentimento di cordoglio mio personale e della Repubblica", conclude. Il capo dello Stato parteciperà ai funerali di De Mita domani a Nusco. 

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi invia alla famiglia "le condoglianze di tutto il Governo". Intenso il ricordo del segretario Pd, Enrico Letta: "Un appassionato di politica. Un grande leader che non si è mai tirato indietro nel compiere scelte difficili", scrive su Twitter. "E che ha investito come pochi altri sull'apertura della politica ai giovani in un tempo in cui avveniva esattamente l'opposto. Tanti, intensi ricordi", aggiunge.  Con De Mita se ne va "uno dei più grandi democristiani", commenta Pierferdinando Casini.

Davide Crippa, capogruppo M5s alla Camera rivolge da parte del suo partito "il doveroso saluto a un uomo che ha vissuto da protagonista l'impegno in politica, nelle istituzioni nazionali e del suo territorio".  "Con Ciriaco De Mita scompare un protagonista della storia politica italiana e un punto di riferimento per tanti giovani che hanno attinto alla sua grande intelligenza e profonda cultura", dichiara la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini.

"Una preghiera per Ciriaco De Mita: al di là delle diverse opinioni, la sua passione per la politica e l'attenzione per la comunità meritano rispetto. Condoglianze alla sua famiglia", dice il leader della Lega Matteo Salvini.  "Scompare uno dei principali protagonisti della storia politica italiana, sempre impegnato nelle istituzioni e sul territorio con intelligenza e passione", dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

Il figlio di Andreotti

Stefano Andreotti, figlio di Giulio Andreotti, definisce De Mita "uno dei grandi della storia della democrazia cristiana". E aggiunge: "Con lui mio padre c'erano buoni rapporti, magari una diversità di opinioni su alcune cose". De Mita fu segretario di partito e contemporaneamente premier: "Certo, su questo magari mio padre, come anche nel resto della Dc, non era d'accordo, mio padre era per la massima condivisione dei poteri, al di là di ciò che si dice, preferiva la collegialità". E ancora: "Mio padre ricordava la grande sensibilità di De Mita, quando viaggiavano insieme, con mio padre ministro degli Esteri, si era molto rispettosi dei ruoli, sapeva che mio padre aveva grande esperienza". E ancora: "De Mita disse che mio padre era uomo di potere? Andrebbe visto il contesto in cui lo disse", avverte. Quindi conclude: "A Napoli, per la presentazione del libro, lo scorso anno, De Mita parlò bene di lui, poi magari quello fu un giudizio storico, io credo che ci fosse grande stima per mio padre da parte sua". 

Cirino Pomicino

"Pensavo che la sua determinazione gli facesse superare anche questi acciacchi. Abbassiamo la bandiera, lo ricordiamo e lo onoriamo come merita". Così Paolo Cirino Pomicino al 'Vg21 Mattina' su Canale 21, ricorda l'ex presidente del Consiglio. "Nella sua idea di politica un conto erano le divisioni tra i partiti su alcune questioni, anche importanti, ma un'altra - aggiunge l'ex ministro - era la ricerca di tutte le intese possibili per proseguire una battaglia politica. In questo senso, pur avendo un carattere spigoloso, possedeva una dimensione tale da diventare il segretario più longevo nella storia della Dc. Come leader ha gestito la perdita di sei punti alle elezioni del 1983, costruì l'alleanza che dopo la solidarietà nazionale diventò l'asse portante del governo del Paese. In questo, pur avendo il triplo dei voti, ebbe la capacità tutta politica di intuire che andava rafforzata l'alleanza di centro sinistra, offrendo a Bettino Craxi la presidenza del Consiglio".

"In quell'occasione - ricorda Cirino Pomicino - nacque l'alternanza tra Dc e Psi alla guida del governo e, nonostante i loro rapporti non fossero dei migliori, questo non ha mai intaccato la politica di quell'alleanza". E conclude: "La prova più evidente fu nell'84 sulla scala mobile: per raffreddare l'inflazione il governo la modificò, ci fu uno scontro duro con il Pci ma De Mita non esitò minimamente a spostare il partito sul governo, tanto che si andò al referendum e si vinse tra i lavoratori e nella società civile".