Giovedì 16 Maggio 2024
GIOVANNI ROSSI
Politica

Decreto Caivano: carcere più facile per i minorenni. Daspo esteso, salta lo stop al porno

Le norme: ammonimento del questore possibile anche tra i 12 e i 14 anni, giro di vite sui telefonini

Roma, 8 settembre 2023 -  Più repressione e azione contro la delinquenza minorile. E allargamento dei percorsi educativi e rieducativi. Il Dl Caivano (“Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile“) contiene quasi tutte le ipotesi circolate nelle bozze alla vigilia del Cdm, tranne lo stop al porno. I ministri Carlo Nordio (Giustizia) e Matteo Piantedosi (Interni) si preoccupano di apparire non troppo severi ed equamente afflittivi, ma nella sostanza confermano la stretta, seppur con qualche condizionalità supplementare riferita alle singole misure. E soprattutto con la secca smentita di qualsiasi intervento teso ad abbassare la soglia d’imputabilità penale da 14 a 12 anni. "Sarebbe contrario all’utilità", spiega Nordio.

D’ora in poi, ed è questa la novità, gli infra 14enni (cioè i ragazzini tra i 12 e i 14 anni) potranno tuttavia ricevere l’ammonimento del questore: una misura amministrativa e non penale. Ma questo solo nel caso in cui commettano delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni: ad esempio, il furto aggravato, la rapina aggravata, il danneggiamento aggravato e le lesioni gravi. E in casi simili, anche gli esercenti la patria potestà saranno adeguatamente responsabilizzati con sanzioni pecuniarie irrogate dal prefetto. L’ammonimento del questore, finora possibile solo per episodi di cyberbullismo, sarà finalmente esteso ai casi di bullismo, con convocazione congiunta di minore e genitore.

Scuola e abbandono. Si passa dall’ammenda (da 30 euro) alla reclusione (fino a due anni di carcere) per chi non manda i figli a scuola o li ritira anzitempo. Nel caso di precedenti penali in famiglia, l’innovazione assume quindi pregnanza strategica favorendo – almeno in teoria – la frequenza scolastica dei figli per evitare cumuli di pena o perdita di benefici ai genitori poco attenti (o recidivi). Su segnalazione del pm alla procura dei minori, la potestà genitoriale potrebbe inoltre finire sotto esame, addirittura fino alla revoca, nel caso in cui il minore (anche se non coinvolto personalmente) viva in un contesto dedito all’associazione per delinquere o al narcotraffico.

Il Daspo urbano, o Dacur – ovvero l’allontanamento da alcune zone della città come singole aree, sedi universitarie, scuole, locali pubblici – sarà applicato agli ultra14enni: in particolare, ai responsabili di comportamenti che aggravano il disordine urbano oppure che detengono o spacciano sostanze stupefacenti. Il Dl Caivano inasprisce difatti le misure anche per lo spaccio di lieve entità realizzato da ultra14enni. In questa specifica fattispecie, risulta ampliata la facoltà di arresto in flagranza per i minori e l’estensione dell’applicabilità della pena detentiva in carcere per i minori e per gli adulti. Maggiorenni e minorenni risultano toccati in egual misura anche dall’inasprimento delle pene per porto abusivo di armi, di armi bianche e, più in generale, di tutti gli strumenti atti ad offendere. La tutela dei minori sottoposti a pena detentiva scopre poi un inedito campo applicativo: su autorizzazione del magistrato di sorveglianza, gli ultra18enni che "turbano l’ordine degli istituti, impediscono l’attività di altri detenuti, usano violenze e minacce", saranno trasferiti in carceri ordinarie purché "in presenza di presupposti gravissimi", anticipa Nordio.

Lo stop ai telefonini per i minori sotto osservazione viene meglio precisato. "Il decreto – osserva Piantedosi – consente al questore di proporre prescrizioni sull’utilizzo e l’accesso a piattaforme informatiche e all’uso e al possesso di dispositivi elettronici. Ma abbiamo scelto una formulazione che limita la misura ai casi in cui si renda necessaria rispetto al reato commesso". Infine nessun intervento specifico contro il porno ’facile’ per i giovanissimi. "Dobbiamo approfondire", ragiona Giorgia Meloni, ma intanto la ministra della Famiglia Eugenia Roccella annuncia la novità del "parental control automatico in tutti i device". Come, lo si vedrà.