Mercoledì 8 Maggio 2024

Autonomia regioni, Fontana e Zaia all'attacco di Conte

Il governatore della Lombardia: "Una cialtronata". Quello del Veneto: "Se non si fa non ha senso il governo". Palazzo Chigi: "Critiche incomprensibili, Lega d'accordo"

Luca Zaia, Giuseppe Conte e Attilio Fontana (Ansa/Lapresse)

Luca Zaia, Giuseppe Conte e Attilio Fontana (Ansa/Lapresse)

Roma, 20 luglio 2019 - L'autonomia delle regioni apre un nuovo fronte di polemiche contro e dentro il governo. E se Giuseppe Conte e Matteo Salvini continuano a non parlarsi, sul premier fioccano le stoccate dei governatori leghisti di Lombardia e Veneto, insoddisfatti della bozza sull'autonomia differenziata

"Mi stupiscono i 5stelle. E mi stupisce che Conte, che ancora stimo, sia stato coinvolto in questa cialtronata", tuona Attilio Fontana. "Credo che sia ormai chiara la non volontà di una parte del governo di non arrivare a una soluzione che sia accettabile. Ritengo che ci sia una sorta di provocazione: quando in una proposta di autonomia si tolgono l'autonomia fiscale e materie come l'istruzione, evidentemente non si vuole arrivare a una soluzione", dice il presidente della Regione Lombardia. "Non abbiamo bisogno di truffare nessuno per continuare ad essere grandi - prosegue-. Questa riforma è utile per il Paese e per il Sud. E che persone che disistimo mi facciano passare per ladro è una cosa che mi ha fatto inc...".

Gli fa eco Luca Zaia, che anzi calca la mano. "Non fare l'Autonomia vuol dire non dar più senso a questa forma di governo - dice il governatore veneto -. È impensabile che un progetto di autonomia, che è uno dei pilastri fondanti del contratto di governo ed è la dote che la Lega porta al governo, venga trattato come un 'progettino' di decima fila, senza nessuna importanza". Più cauto il presidente Stefano Bonaccini. "L'Emilia Romagna aspetta parole di chiarezza dal governo", scrive su Facebook, ricordando di non "aver chiesto 1 euro in più ed è sacrosanto aiutare i territori più svantaggiati".

Il premier Giuseppe Conte non ci sta, ma non si presta a repliche ufficiali, pur rivendicando la validità del metodo. Sulle modifiche finite sul banco degli imputati, fonti governative del Movimento 5 Stelle sottolineano che si tratta di "migliorie apportate con l'ok dell'alleato", quindi della Lega. Da Palazzo si ribadisce che quelle critiche sono incomprensibili, che il clima è stato collaborativo. 

Ma se Conte non intende scendere nell'agone, anche Salvini non è da meno. Il leader leghista vuole passare un weekend all'insegna della "pace", come scrive lui stesso su twitter pubblicando la foto di spalle di sua figlia, con cui è a Milano Marittima. Intanto, in Trentino, Luigi Di Maio vede gli attivisti locali, annuncia la prima assemblea degli iscritti della storia del M5S per il 25 luglio e cerca di usare toni più distensivi. "Vale la pena andare avanti perché abbiamo degli obiettivi da raggiungere, lo dico a tutti nel governo. non lasciamo che chi ci vuole buttare giù, ci riesca", spiega. Il clima resta comunque arroventato e l'ipotesi rimpasto di governo resta sempre in piedi.