Torre Annunziata (Napoli), 27 gennaio 2024 – Arrestato l’imprenditore edile sorrentino, con precedenti per camorra, denunciato più volte da Claudio D’Esposito, il presidente del Wwf Terre del Tirreno. Denunce per la tutela del paesaggio della Penisola di Sorrento per cui l’ambientalista ha subito un violento pestaggio a Sant'Agnello, in provincia di Napoli, il 26 marzo dello scorso anno, oltre a ripetute minacce. Ieri i carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione ad un'ordinanza per gli arresti domiciliari nei confronti di Salvatore Langellotto, imprenditore edile con una condanna per concorso esterno al clan Esposito, con l’accusa di aver aggredito l’attivista del Wwf Claudio D'Esposito.
L’accusa
Negli ultimi giorni, Langellotto avrebbe reiterato minacce, nel corso di un servizio andato in onda al programma Le Iene, nei confronti di D'Esposito e del giornalista Vincenzo Iurillo del Fatto Quotidiano, che aveva scritto un articolo sulla insolita benedizione a Sant’Agnello dei nuovi mezzi della ditta dell'imprenditore avvenuta sul sagrato della chiesa nel piccolo centro della penisola sorrentina. L'imprenditore, pluripregiudicato anche per camorra, è accusato di aver "aggredito a calci e pugni d'Esposito, provocandogli lesioni guaribili oltre i 40 giorni, tra cui la frattura di una costola, a causa di vecchi rancori legati alle numerose denunce presentate in passato dalla vittima, in qualità di presidente del Wwwf Terre del Tirreno, a tutela dell'ambiente e del paesaggio della penisola sorrentina, che, ad avviso dell'indagato, avrebbero leso gli interessi imprenditoriali nel settore edile" scrive in una nota il procuratore Nunzio Fragliasso. Contro l'indagato ci sono non solo la denuncia della persona offesa, ma anche le dichiarazioni di alcuni testimoni presenti ai fatti.
La vicenda
La vicenda, come si legge nell'ordinanza cautelare, appare di "una gravità assoluta" avendo I’indagato "posto in essere in modo subdolo e premeditato una brutale ed incivile aggressione ai danni della persona offesa solo perché questa, per spirito civico, ed in virtù del proprio ruolo all'interno del Wwf, aveva osato denunciare alcune condotte riconducibili al primo nella sua qualità di imprenditore". In altre parole, si sarebbe trattato di "un'aggressione volta, da un lato, a "punire" la vittima per le sue pregresse iniziative a tutela dell'ambiente e, dall'altro, a far tacere non solo e non tanto la persona fisica vittima della stessa, ma altresì, attraverso quest'ultima, l'associazione, della quale la persona offesa è presidente, che da anni si propone quale sentinella della legalità a tutela del patrimonio naturalistico della penisola sorrentina". All'esito delle formalità di rito, Salvatore Langellotto è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, in attesa dell'interrogatorio di garanzia.
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