Venerdì 26 Aprile 2024

Oscar, l’Italia candida “È stata la mano di Dio” di Sorrentino/VIDEO

Il regista partenopeo in corsa per la shortlist dei migliori film internazionali. Manfredi: “Napoli è con te!”. Sorrentino: “Il mio dolore approda alla gioia”

Il regista Paolo Sorrentino

Il regista Paolo Sorrentino

Roma, 26 ottobre 2021 - L'Italia candida "È stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino nella corsa ai prossimi Oscar. La Commissione di Selezione istituita dall'Anica lo ha scelto in una lista di 18 film in cui figuravano tra i tanti, anche gli ultimi lavori di Nanni Moretti, Pupi Avati, Mario Martone, Giuseppe Tornatore. "È stata la mano di Dio" concorrerà per entrare nella shortlist che include i quindici migliori film internazionali selezionati dall'Academy e che sarà resa nota il prossimo 21 dicembre, in vista della 94esima edizione. Le nominations, con la cinquina dei film nominati per concorrere al premio saranno annunciate l'8 febbraio 2022 mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles il 27 marzo 2022. Il film di Sorrentino era già stato accolto con successo all'ultima Mostra di Venezia dove ha vinto il Leone d'argento - Gran premio della giuria. Il film autobiografico, uscirà in cinema selezionati il 24 novembre e su Netflix il 15 dicembre 2021 e ha nel cast Toni Servillo, Filippo Scotti e Teresa Saponangelo.

Le parole del sindaco di Napoli

“Congratulazioni a nome di tutta la città a Paolo Sorrentino. Il suo film “È stata la mano di Dio” rappresenterà l'Italia nella corsa agli Oscar 2022 per la categoria miglior film non in lingua inglese". Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in un post su Facebook. "Talento assoluto che ci inorgoglisce. Napoli è con te", conclude Manfredi.

Una scena del film "È stata la mano di Dio" di Paolo  Sorrentino candidato agli Oscar
Una scena del film "È stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino candidato agli Oscar

Sorrentino, il mio dolore approda alla gioia

È il mio film più importante e doloroso e sono felice che tutto questo dolore oggi sia approdato alla gioia", così Paolo Sorrentino a caldo per la selezione del suo film per rappresentare il cinema italiano agli Oscar. "Ringrazio di cuore la commissione dell'Anica, che ha scelto il mio tra tanti bei film", ha affermato il regista campano già premio Oscar per "La Grande bellezza", "ringrazio The Apartment, Fremantle e Netflix per avermi sostenuto". "Quello di oggi è solo il primo passo e il bello di questa gara è che l'unica competizione al mondo in cui arrivare già tra i primi cinque è una vittoria. W il cinema italiano", ha aggiunto Sorrentino che ha festeggiato con la sua troupe e con gli attori “con un tuffo a mare”.

Una scena del film "È stata la mano di Dio" di Paolo  Sorrentino candidato agli Oscar
Una scena del film "È stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino candidato agli Oscar

Il film, Gran premio a Venezia, sarà nelle sale il 24 novembre e poi su Netflix

"Questo era un film che non si poteva raccontare come gli altri: bisognava far parlare i sentimenti e le emozioni". Paolo Sorrentino aveva presentato così alla Mostra di Venezia il suo “È stata la mano di Dio”, ammettendo che il film autobiografico rappresenta una svolta nella sua cinematografia, sia dal punto di vista stilistico, sia per il coraggio di raccontare una storia intima e personale legata alla scomparsa dei suoi genitori quando era ancora un adolescente. La pellicola si è aggiudicata il Leone d'Argento Gran Premio della Giuria e il Premio Marcello Mastroianni, destinato a un giovane attore emergente, con il protagonista Filippo Scotti, e uscirà in cinema selezionati il 24 novembre e su Netflix il 15 dicembre prossimo. Il titolo del film 'È stata la mano di Dio' è legato alla nota vicenda di Maradona ma anche alla storia di Sorrentino, perché fu proprio una partita del Napoli di Maradona ad impedirgli di essere con i suoi genitori in montagna quando entrambi morirono per esalazioni di monossido di carbonio. Protagonista è Scotti nei panni di Fabietto Schisa, adolescente introverso che cercherà nel cinema un'alternativa alla realtà fellinianamente dolorosa e "scadente". Nei panni dei genitori di Fabietto, Toni Servillo, un padre sempre presente ma con un'amante segreta, e Teresa Saponangelo, una mamma che ama scherzare. E poi Luisa Ranieri nei panni di una zia bella e sexy sposata con il gelosissimo Franco (Massimiliano Gallo) e un'anziana vicina di cara, la baronessa Focale (Betti Pedrazzi). La pellicola dopo la proiezione a Venezia è stato osannato dalla critica internazionale. Per 'The Hollywood Reporter' "il regista italiano premio Oscar scrive una lettera d'amore alla sua nativa Napoli, ripercorrendo in modo toccante le esperienze formative della sua giovinezza negli anni '80".