Domenica 5 Maggio 2024

Uomo di Neanderthal tradito da un gene, svelata la causa dell'estinzione

Ricerca Italia-Usa riscrive la storia dell'evoluzione: gli ominidi distrutti dai raggi ultravioletti

Uomo di Neanderthal

Uomo di Neanderthal

Roma, 30 maggio 2019 - Non furono le malattie portate dagli 'stranieri', non il loro istinto di sopraffazione e nemmeno i cambiamenti climatici: a segnare la sorte dei Neanderthal a vantaggio dei Sapiens, nella notte dei tempi storici, furono le onde elettromagnetiche. Una nuova spiegazione si affaccia per risolvere il mistero più affascinante della paleoantropologia, ossia perché gli 'europei' Neanderthal si estinsero, grosso modo quarantamila anni fa, a vantaggio degli 'africani' Sapiens, la specie che oggi domina il pianeta Terra.

La nuova tesi lega la scomparsa della specie che da più tempo abitava il nostro continente a un drastico cambiamento nel campo magnetico terrestre, che si ridusse all’improvviso a circa il 25% del valore attuale: fra gli esperti il fenomeno è noto come Evento di Laschamp. La principale conseguenza fu un rapido aumento delle radiazioni ultraviolette, che fu fatale ai Neanderthal a causa di una loro 'debolezza' genetica (una variante, detta Ala-381, nel recettore arilico). Nella nuova condizione del pianeta, soggetto a una più forte irradiazione cosmica, i Neanderthal si scoprirono più vulnerabili dei nuovi arrivati Sapiens e nel corso di poco tempo (cioè qualche migliaio di anni) questi ultimi presero il sopravvento. La diversità genetica fra Ala-381 e il Val-381 dei Sapiens era nota da tempo ma finora era stata interpretata come un vantaggio evolutivo dei Sapiens, poiché la variante di questi ultimi permetteva un migliore assorbimento delle tossine prodotte dal fumo, elemento che accompagnava la vita quotidiana dei nostri antenati.

La nuova interpretazione è frutto di una ricerca – pubblicata sulla rivista Reviews of Geophysics – condotta dai geologi dell’Istituto di scienze marine del Cnr di Bologna e dagli esperti dell’Università della Florida a Gainesville. Sono stati in particolare i paleomagnetisti Luigi Vigliotti e Jim Channell a identificare l’Evento di Laschamp e a collegarlo alle informazioni ottenute dai materiali fossili disponibili. Spiega Vigliotti: "La coincidenza fra l’Evento di Laschamp e l’estinzione dei Neanderthal suggerisce che la scomparsa dipese dallo stress ossidativo dovuto alla minore protezione rispetto ai raggi ultravioletti. Non è un caso che nello stesso intervallo di tempo in Australia si estinsero quattrodici generi di mammiferi, soprattutto di grossa taglia. E un altro minimo del campo magnetico, tredicimila anni fa, portò alla scomparsa di 35 grandi mammiferi in Europa e Nord America".

Neanderthal e Sapiens convissero per qualche migliaio di anni, arrivando anche a ibridarsi, tanto che l’umanità presente porta nel proprio codice genetico una traccia (circa il 4%) di quel periodo di promiscuità.La nuova spiegazione, se vogliamo, riabilita la nostra specie, 'accusata' – secondo alcune ipotesi – di avere involontariamente introdotto malattie letali per la specie concorrente o, peggio, di averla sopraffatta a causa di una maggiore attitudine predatoria. La tesi delle onde elettromagnetiche, in qualche modo, scaccia quella del Sapiens-Caino. Lo stesso vale per un’altra recente ricerca a firma italiana, condotta dall’Università di Aix-Marseille sotto la guida di Anna Degioanni e appena pubblicata su Plos One: la scomparsa dei Neanderthal, secondo questo studio, sarebbe legata a un calo della fertilità nelle giovani donne

In attesa che gli studiosi riscrivano questo capitolo della storia dell’evoluzione, c’è da chiedersi quale sia lo stato attuale del campo elettromagnetico. "Non sta mai fermo – avverte Vigliotti – e sappiamo che si sta abbassando, a un ritmo da qualche tempo crescente. Ma non possiamo prevedere che cosa succederà". Se continuasse a calare al ritmo attuale, nel giro di mille o duemila anni potrebbe arrivare a zero, aprendo scenari evolutivi imperscrutabili. Ma è solo una possibilità tutta da verificare e ogni speculazione, per i secoli a venire, è destinata a rimanere tale: un’ipotesi fra tante.

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