Lunedì 29 Aprile 2024

Dargen D'Amico a Sanremo: chi è l'amico di Fedez. Sorpresa all'Ariston

Jacopo, 41 anni, tra i big con 'Dove si balla'. Ama la discrezione e nella serata delle cover si esibirà ne 'La bambola' di Patty Pravo

"Fottitene e balla!". La filosofia di Dargen D'Amico è pronta a infiammare il palco di Sanremo. Il pubblico del festival non lo conosce. O meglio lo conosce, ma senza saperlo. L'anno scorso Dargen, nome d’arte di Jacopo, 41 anni, ha messo lo zampino in due canzoni che hanno animato l’Ariston: "Dieci" di Annalisa e "Chiamami per nome", con cui l'amico Fedez (che lo ha voluto nella sua squadra) e Francesca Michielin hanno sfiorato la vittoria.  

Jacopo fino ad ora ha preferito mandare avanti la sua musica nascondendosi dietro i suoi occhiali da sole presenti in ogni apparizione pubblica tant’è che sono tantissimi i fan a cercare sul web 'Dargen D'Amico occhi' o ancora 'Dargen D'Amico senza occhiali' per scoprire cosa si cela dietro le lenti scure. Una riservatezza che riguarda anche la sua vita privata. Di lui si sa poco. Solo che è nato nel novembre del 1980 a Milano da genitori di origini siciliane. Niente sulla sua vita sentimentale.

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Ma questa volta sarà sotto i riflettori: Amadeus ha voluto lui e la sua canzone "Dove si Balla" tra i big. E Dargen ha scelto di essere da solo sul palco anche nella serata delle cover quando canterà 'La Bambola' di Patty Pravo. 

Una tappa non tradizionale, Sanremo, per un artista che ha iniziato nel mondo del rap negli anni Novanta. Prima con sfide di freestyle per strada e poi nei locali con il gruppo ‘Sacre Scuole’ con Gué Pequeno e Jake La Furia. Quando nel 2001 la band si è sciolta e i colleghi hanno virato sui 'Club Dogo', D’Amico ha fondato un’etichetta discografica indipendente la Giada Mesi. Da qui di cd in cd, di collaborazione in collaborazione, Two Fingerz, Fabri Fibra e Marracash solo per citarne alcune, è iniziato il suo percorso di sperimentazione. Una musica più vicina al pop, con ritmi disco, il 'cantautorap': un nuovo genere che pesca dalla tradizione cantautorale italiana, Franco Battiato, Lucio Dalla e Enzo Jannacci su tutti, e la mischia ai generi più disparati, dalla musica classica all'elettronica. "Il pop ha inglobato l'urban e io, come tanti altri, mi ci sono ritrovato", ha spiegato Dargen all'Ansa. 

Ma quel palco sembra rappresentare qualcosa in più. "A 40 anni compiuti sento di essere cambiato, di essermi evoluto. Tendo ad avere dei momenti di passaggio al compimento delle decine" E quale migliore prova dell'Ariston? "Un passaggio da un livello all'altro. Come un radar, capirò qualcosa in più di me".

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