Lunedì 7 Ottobre 2024
MARCO MANGIAROTTI
Sanremo

Sanremo 2024, le pagelle delle canzoni: Santi e Negramaro su tutti. Bentornate Bertè e Mannoia

I voti al primo ascolto. Le due signore della musica emozionano raccontando se stesse e le donne. Annalisa, The Kolors, Mahmood ci riprovano. Amoroso e Irama sognano

Alessandro dei Santi Francesi e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro (Bettolini / Ansa)

Alessandro dei Santi Francesi e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro (Bettolini / Ansa)

Sanremo, 15 gennaio 2024 – Impazza il tormentone d’inverno, corrono i bpm mentre un digei ci fa capire che radio e locali sono il primo target per Sanremo 2024. Che è iperprodotto dove non ci sono vere canzoni, mentre autotune ed elettropop aspettano l’orchestra. Guerra, sociale, condizione femminile e migranti sono gocce nel mare, qui si parla di periferie, del corpo e dell’anima, anche d’amore. E crisi di coppia, con un linguaggio che spara spara senza porto d’armi. Bertè e Mannoia riguardano a specchio la loro storia e la loro vita. Sorprese e conferme dai giovani, manca il vincitore annunciato ma Santi Francesi e Negramaro hanno scritto due grandi canzoni. Annalisa e The Kolors ci riprovano, come Mahmood. Sogna Alessandra con Irama. Sorpresa Geolier?

Approfondisci:

Le canzoni di Sanremo 2024 in anteprima: amore, extraterrestri e la forza delle donne

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Alessandra Amoroso 6,5

“Fino a qui”

Classicone da urlare, dopo una strofa normale. Storia di banale smarrimento quotidiano, molto professionale. Pensieri di notte, il film di una relazione, fino a qui tutto bene.

Alfa 6+

“Vai!”

Il giovane alfa non è male ma per ora non basta questo dai e vai basico dove contano le acca esclamative. Mi piace l’ottimismo e lo slogan “Vai! uh uh”. Tormentino.

Angelina Mango 7

“La noia”

Lei funziona meglio di questa filastrocca dove tutto il resto non è noia ma cumbia. Annoiata se non cambia città. Muoio senza morire in questi giorni usati, infatti si balla. 

Annalista 7,5

“Sinceramente”

Premio la tecnica vocale e il tormentone che ho solo intravisto ma chissà. Citazionista, tormentato ma ottimista. Lei piange ma non ci pensa minimamente a tagliarsi le vene.

Big Mama 7,5

“La rabbia non ti basta”

Bullismo, body shaming, dolore, rabbia, disagio. Ma adesso sono un’altra, la rabbia non ti basta. Le ferite, i colpi di arma da fuoco, sono il passato. La terapia del ballo funziona. Big.

Bnkr44 7+

“Governo Punk”

Dategli un po’ di Blur, un po’ di Queen, una via di fuga: in provincia la nebbia è la stessa dal 2003. Date un governo punk a questa città, che è solo competizione, una maledizione.

Clara 6+

"Diamanti grezzi“

Ballatina che corre veloce fra adolescenziali tormenti. Diamanti grezzi, in mille pezzi, la faccia giusta, una storia che funziona. Ma il tradimento non è la soluzione.

Dargen D’Amico 6,5 

“Onda alta”

Che rifacciamo? Il tormentato. Il solito trenino in cui infilare il sociale, la guerra, i migranti. La guerra dei bambini e i cuscini un po’ pesanti, migranti che non san nuotare. Double face.

Diodato 7-

“Ti muovi”

Lui sa scrivere una canzone, muoversi dentro le parole e i sentimenti, melodia e armonie. Non il miglior Diodato ma una boccata d’aria fresca in mezzo ai copia e incolla.

Emma Marrone 6,5

“Apnea”

“Era un albergo a ore, non lo riconosco più“. Un amore che muore, occhi che uccidono, “è colpa mia se adesso siamo in bilico“. Piano inclinato facile, battito veloce. Siamo in apnea.

Fiorella Mannoia 7,5

“Mariposa”

La storia siamo noi. Donne. Ma partendo da De Andrè e dai cantautori cubani. Donne libere e orgogliose, testo credibile, canzone libertaria ma al femminile. Non femminista. Brava.

Fred De Palma 6+

“Il cielo non ci vuole”

Guerriglia di coppia. “Questo amore è una sparatoria, sparami adesso, sparami ora, ma prometti che staremo bene anche all’inferno. Pieni di rimpianti come un’overdose”. Mah…

Gazzelle 7---

“Tutto qui”

È quel che mi chiedo anch’io. Un maestro della sua generazione prigioniero del traffico fra Roma Nord e Roma Nord. Ricorda il miglior pop romano, sceglie la semplicità. Che paga.

Geolier 7,5

“I’ p’ me, tu p’ te”

Io per me, tu per te. Il succhino è questo. Uso geniale e fonetico del napoletano stretto, neoromantico un cavolo ma con tutti gli attrezzi del mestiere. Due mondi che si incontrano.

Ghali 7

“Casa mia”

Ai miei figli cosa dirò, oltre il prato sempre più verde e il cielo sempre più blu. Guerra di quartiere, in Ucraina e a Gaza, l’impegno sotto un tappeto volante di effetti. Mondo Ghali.

Il Tre 6,5

“Fragili”

Amore senza porto d’armi. “Le tue pupille sparano pallottole, se mi guardi mi ferisci. Quindi siamo fragili come la neve. Meglio libera come un’isola che nessuno abita”.

Il Volo 7--

“Capolavoro”

Lei è un capolavoro che cade dal cielo, la strofa è pop, lo special più romantico che romanza anche se le voci si gonfiano. Orchestrale. Quel che vuole il loro pubblico nel mondo.

Irama 6,5

“Tu no”

Dichiarazione d’amore ben costruita, gridata. Emozioni a palla. Ma tu no tu no tu no. Lei alla fine non c’era e non basta una stupida canzone a riportarti da me.

La Sad 6,5

“Autodistruttivo”

Sono ragazzi di strada, autobiografia, sogni e delusioni di periferia. Poi ci sarebbe un amore ma il tuo cuore è di plastica e starti vicino è autodistruttivo. Appunto. Non male.

Loredana Bertè 7,5

“Pazza”

Matta, incazzata, il suo selfie rock anni ‘80. Cuore spremuto come un dentifricio e nella testa giochi di artificio. Mi piace la via di uscita: sono pazza di me, di me. Io faccio da sola.

Mahmood 7+

“Tuta gold”

Storie di periferia, molti anni dopo, di successo e tutto il resto, riccanza borderline. La voce fra melodia e tencologia, trucchi del mestiere, quel che piace e dispiace di Mahmood. 

Maninni 7+

“Spettacolare”

Scuola romana, a occhio. Bello scrivere contemporaneo, qualche caduta muay thai, innamorato scorrevole, il guizzo che stringerti forte è spettacolare. Come te.

Mr. Rain 6,5

“Due altalene”

Ancora una favola. Io e te fermiamo il mondo quando siamo insieme, anche se dura un secondo come le comete. Siamo sospesi per aria come due altalene. Nella musica anche.

Negramaro 9 

“Ricominciamo tutto”

Testo, musica, idee, dal pianoforte agli archi, finendo con l’orchestra. Sei pronta, io sono sotto che ti aspetto, ti porto al mare. Sapore di sale. La pioggia in una stanza. Bella.

Renga e Nek 6,5

“Pazzo di te”

Canzone d’amore di una volta. L’amore è stupido ma ti fa piangere, prima sorride e poi ti vuole uccidere. Vorrei farne a meno ma sono pazzo di te. Le Voci di Renga e Nek.

Ricchi e Poveri 6+

“Ma non tutta la vita”

Scaramucce in balera o discoteca. Anche se c’è una storia sotto. C’è chi bara e chi aspetta, ma non per tutta la vita. I loro tormentoni erano scritti e arrangiati per durare, qui no.

Rose Villain 7-

“Click boom!”

Sorpresa. Esce dai soliti cliché, una nuda dichiarazione d’amore, il gioco di click boom, una crescita interessante. Ti ho fatto entrare nel mio disordine, l’amore come un proiettile.

Sangiovanni 6,5

“Finiscimi”

Scrive per i ragazzini, ribalta i ruoli, fammi sentire quanto sono pessimo, finiscimi con la credibilità di un bugiardo seriale. Pezzi come gli accessori di Ken in un film di Barbie. Bravino.

Santi Francesi 9

“L’amore in bocca”

Un film alla Truffaut, baci rubati in ascensore per un patibolo. Flash di autobiografia amorosa, un titolo che ti riempie l’anima, idee, musica, voci, magia e un po’ di mistero. La più bella.

The Kolors 7-

“Un ragazzo una ragazza”

Scritto prima di “Italo disco”. Daniele Silvestri e Moroder, il tormentone: un ragazzo incontra una ragazza, le labbra sulle labbra, cosa succederà. Di tutto, anche a Sanremo.