Vi è mai capitato di visitare San Ginesio, il Balcone dei Sibillini? Prima del terremoto del 2016 si trattava di uno dei borghi più vivi e visitati dell’Appennino centrale, grazie anche alla sua vista sul panorama circostante; oggi sono stati avviati molti cantieri, per riaprire nel minor tempo possibile monumenti storici di grande interesse come la Collegiata di Santa Maria Assunta e il Teatro Comunale Giacomo Leopardi, entrambi nella piazza principale.
Nel frattempo, San Ginesio è rinato come borgo degli attori, a partire dalla natura stessa del santo, che fu un attore romano e inventò – nel II secolo d.C. – un’antica forma di teatro all’aperto o di strada, prima di subìre il martirio sotto Diocleziano. Così, cinque anni fa è stato inaugurato il Ginesio Fest, oggi tra i più importanti festival delle arti teatrali d’Italia; inoltre è stato allestito l’unico museo del centro Italia dedicato ai violini, alle viole, ai liuti e agli strumenti ad arco. Sembra infatti che Ginesio fosse anche patrono dei liutai, motivo per cui tra il borgo marchigiano e la città di Cremona è nata un’intesa. Il pezzo più prezioso conservato nel museo è il violino ’A. Riccucci’, costruito nel 1838 proprio da un liutaio originario di qua e oggi suonato una volta all’anno per la Festa del Patrono da musicisti di fama internazionale.
Sebbene la collezione di strumenti musicali – alla quale farà seguito una scuola dedicata all’arte della liuteria – sia uno degli elementi più particolari e originali del borgo degli attori, va ricordata anche la Pinacoteca temporaneamente allestita presso il Complesso di Sant’Agostino, dove sono conservate le migliori opere tratte in salvo sia delle chiese locali che circondariali, a seguito del sisma. C’è poi un altro elemento degno di nota: San Ginesio possiede una delle cinte murarie più lunghe e meglio conservate d’Italia, tanto che il borgo è da considerarsi tra le città fortificate più belle del nostro Paese. Le mura sono oggetto di un accurato lavoro di restauro che prevede non soltanto il recupero dell’aspetto originario, ma anche la realizzazione di una vasta ciclopedonale con ponti romani, tratti naturalistici e un anello completo attorno a San Ginesio.
Da vedere, il Loggiato dei Lumi, dove per l’appunto si trova il museo degli strumenti musicali e uno spazio per mostre temporanee, che attualmente ospita Marcello Norberth fino al 4 ottobre; Porta Picena con lo scenico porticato dell’ex Ospedale dei Pellegrini; il Parco della Rimembranza subito fuori dalla porta; il giardino di Colle Ascarano, da cui si apre la sensazionale vista sui Sibillini; piazza e statua di Alberico Gentili, che proprio qui ebbe i natali, motivo per cui il 13 e 14 settembre si terrà la XXI Giornata Gentiliana, con anche la VII edizione del Premio Alberico Gentili; la Chiesa di Santa Maria Assunta a Pian di Pieca.
Infine, consigliamo di lasciare il paese per raggiungere l’Eremo di San Liberato, in ristrutturazione su molte delle sue parti, ma accessibile e tappa fondamentale da un punto di vista spirituale per chi percorre il Cammino Francescano della Marca, che passa proprio di qua. La chiesetta interna accoglie un bel polittico, mentre all’esterno si trova una delle pochissime fonti d’Italia in cui l’acqua sgorga direttamente dalla roccia. Da qui si può partire per il Sentiero Natura di San Ginesio, circa due chilometri in una folta faggeta che permettono di apprezzare al massimo l’atmosfera del bosco, in un percorso facile e adatto a tutti. Per informazioni: www.sanginesioturismo.it