Venerdì 23 Maggio 2025
GIUSEPPE DI MATTEO
Magazine

Una classe da ’Avvocato’

Tommaso Basili ha impersonato Gianni Agnelli "Rappresentava con garbo e signorilità un’Italia che se ne è andata con lui" .

Tommaso Basili sul set della serie Netflix ’La dolce villa’ (foto cover Alessandra Trucillo)

Tommaso Basili sul set della serie Netflix ’La dolce villa’ (foto cover Alessandra Trucillo)

Un giramondo (ha vissuto in Spagna, in Svizzera, negli Usa e in diverse città del Belpaese). Nella vita, ma anche nella professione. Perché prima di diventare un volto del cinema nostrano Tommaso Basili – 42 anni, metà del cuore in Sardegna e l’altra a Roma, dove vive attualmente, ha fatto di tutto, esplorando mondi diversi: dal marketing alla pubblicità passando per la televisione. "Da giovane ho fatto pure il postino", racconta un po’ scherzando e un po’ guardandosi indietro, senza rimpianti. "L’incontro con il cinema è arrivato tardi – prosegue – e mi ha dato molto". Ultimamente ha lavorato con Martin Scorsese, ricoprendo un ruolo da antagonista, nella serie ‘Martin Scorsese Presents: The Saints’, per la Fox Nation, che racconta la vita di alcune persone, i santi per l’appunto, che hanno cambiato la storia dell’umanità. Ricordiamo Basili anche nei panni di Gianni Agnelli in ‘Ferrari’ (regia di Michael Mann), accanto ad Adam Driver e Penelope Cruz. "Un’esperienza entusiasmante e una grande responsabilità", conclude abbracciando con le parole anche la sua Sardegna, dove ha recentemente acquistato un terreno nei pressi di Golfo Aranci e produce olio. E non solo: "Mi piace allestire dei veri e propri set cinematografici con le mie piante".

Cosa ha significato vestire i panni dell’Avvocato?

"È stato confrontarsi con un personaggio che è più grande della vita stessa. Di lui mi hanno sempre colpito alcuni aspetti".

Quali?

"Anzitutto l’eccentricità, che Agnelli rendeva una virtù e non un difetto. Mi colpiva anche il suo senso dello spazio, soprattutto quando si sedeva. Lo dominava, letteralmente. E io nel film l’ho restituito proprio da seduto. In parte l’Avvocato mi ricorda un po’ mio padre: per questo quel ruolo è piaciuto molto".

Come è riuscito ad ottenerlo?

"Avevo sentito parlare del film quando era ancora un’idea da costruire. Quando mi arrivò il provino, decisi di inviare a Roma un selftape in cui cercavo di proporre il mio Agnelli. Poco tempo dopo mi chiamarono. Non me lo sarei mai aspettato. Tra l’altro, quando arrivai a Roma mi ritrovai all’interno di una scena surreale: siccome il regista non c’era mi chiesero di aspettare l’attore che avrebbe dovuto darmi le battute fuori campo. E pensi che era Adam Driver in persona (l’attore che ha interpretato Enzo Ferrari, ndr). Il provino andò benissimo: dopo dieci minuti, ebbi la parte dell’Avvocato".

Cosa rappresenta per lei L’Avvocato?

"Un’Italia ce non c’è più, che se ne è andata assieme a un garbo e a una signorilità che appartenevano a entrambi".

Prima diventare attore ha fatto tante altre cose. E ha girato il mondo. È più difficile essere un giramondo nella vita o nella professione?

"Direi nella professione, anche se viaggiare non è facile persino per chi come me si sente cittadino del mondo, pur amando moltissimo l’Italia. Aggiungo che per conoscerla davvero bisogna muoversi tanto: solo allora ci si accorge di quanto è bella".

Oltre al cinema ha altre passioni?

"Moltissime, la fotografia soprattutto. Mi piacerebbe anche ristrutturare case, però non ho tempo di farlo. Quello dell’attore è un lavoro durissimo. Diciamo che passo la vita guardando film e alcuni attori".

Chi sono i suoi preferiti?

"Mi piace molto Fabrizio Gifuni, un grande trasformista. Credo che Luca Marinelli sia attualmente uno dei pochi attori nostrani spendibili anche all’estero e apprezzo Paolo Pierobon. L’ho conosciuto sul set della serie ‘1993’, dove interpretava Berlusconi, mostrando una capacità di entrare nel personaggio a dir poco incredibile".

Progetti futuri?

"Sono nel cast della nuova serie thriller ‘The Beauty’, diretta da Ryan Murphy. Posso solo dire che è ambientata anche a Venezia e prevede un cast di attori italiani molto importanti".

Come si definirebbe in tre parole?

"Sono un uomo in eterna ricerca. E più passa il tempo più divento agreste (ride)".

Che ruolo le piacerebbe interpretare in futuro?

"Vorrei vestire i panni di un personaggio disturbato e violento. La violenza per finta mi diverte molto. Ma ovviamente è solo un gioco: se vedo una rana nello stagno, mi precipito a salvarla".