Martedì 30 Aprile 2024

Pesci rossi: perché sono una minaccia per fiumi e laghi

Voraci e aggressivi, quando vengono liberati in natura possono mettere a repentaglio la sopravvivenza delle specie native

Liberare i pesci domestici è pericoloso per gli ecosistemi

Liberare i pesci domestici è pericoloso per gli ecosistemi

A vederli sguazzare tranquilli nella loro boccia, è difficile immaginare che i pesci rossi possano rappresentare una minaccia di qualunque genere. E invece quando vengono lasciati andare in un corso d'acqua o in un lago, un modo di sbarazzarsene che gli ex padroni considerano più umano, non solo si adattano senza troppi problemi, ma prosperano a tal punto da mettere a repentaglio la sopravvivenza degli animali locali. Non è la prima volta che i pesciolini domestici vengono indicati come una specie aliena invasiva. Questa volta l'allarme arriva da uno studio della Queen's University Belfast, basato su un nuovo procedimento per stabilire l'impatto sull'ecosistema degli "invasori" domestici liberati in natura. Il metodo si basa sulla valutazione di tre fattori: la disponibilità commerciale dell'animale, ossia quanto è facile trovarlo in vendita e quindi negli acquari di casa, la frequenza con cui si nutre e il suo comportamento. In una serie di esperimenti il pesce rosso è stato messo a confronto con la sanguinerola europea e il cobite barbatello, due specie comuni nelle acque del nostro continente che condividono un analogo "ruolo" alimentare nell'ecosistema, e si è dimostrato più vorace e più intraprendente, caratteristiche che ne favoriscono la diffusione nell'ambiente. "La nostra ricerca suggerisce che il pesce rosso costituisce una tripla minaccia. Non solo è di facile reperibilità, ma combina un appetito insaziabile con un comportamento aggressivo", spiega l'autore principale James Dickey; "Mentre il clima dell'Europa settentrionale è spesso una barriera che impedisce alle specie non native di sopravvivere in natura, i pesci rossi resistono a queste condizioni e possono diventare un'autentica minaccia per la biodiversità dei fiumi e dei laghi, consumando le risorse da cui dipendono le altre specie". Lo studio fornisce un metodo utile a determinare il livello di pericolosità delle specie che si trovano in commercio e quindi quali necessitino di una gestione particolarmente attenta. "Le specie più facilmente reperibili sono anche quelle che hanno le maggiori probabilità di essere liberate in natura", conclude Dickey; "Limitare la disponibilità di quelle con un impatto potenzialmente dannoso, e al tempo stesso informare meglio i proprietari di animali domestici, è una soluzione per prevenire in futuro la proliferazione di specie invasive". Lo studio è stato pubblicato sulla rivista NeoBiota.

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