Giovedì 2 Maggio 2024

Oscar 2018, Luca Guadagnino dal primo flop al poker di nomination

L'Italia potrebbe avvicinarsi all'ambita statuetta quattro anni dopo 'La grande bellezza' di Paolo Sorrentino FEBBRE DA OSCAR / Nomination e tv: la guida completa sulla notte del cinema

Luca Guadagnino, 4 nomination agli Oscar per 'Chiamami col tuo nome' (Ansa)

Luca Guadagnino, 4 nomination agli Oscar per 'Chiamami col tuo nome' (Ansa)

Los Angeles, 3 marzo 2018 - Tutto pronto per la notte degli Oscar 2018. Un evento, quello al Dolby Teathre, ad alto tasso di suspense (quest'anno non c'è un vincitore annunciato) ma che potrebbe parlare un po' italiano, visto il poker di candidature in mano al nostro Luca Guadagnino. E così l'Italia - che nella stessa serata sarà alle prese con i primi risultati elettorali (SCHEDA) - potrebbe avvicinarsi all'ambita statuetta quattro anni dopo 'La grande bellezza' di Paolo Sorrentino. E' la seconda volta nella storia del cinema italiano che un film viene candidato nella categoria principe: era già' accaduto a 'La Vita è bella', che però poi vinse come miglior film straniero. Quest'anno un'altra occasione.

Come vive il regista tanto vorticoso scalpore? "Sono tranquillo, contento, stanco, felice di incontrare le tantissime persone che ho conosciuto in questa ultima annata per me incredibile e spero di riuscire a dormire...", dice Guadagnino.

Ricordiamo le 4 nomination di 'Chiamami con il tuo nome' di Luca Guadagnino: miglior film, attore protagonista (Timothe'e Chalamet), canzone ('Mystery of Love' scritta, cantata e prodotta da Sufjan Stevens) e sceneggiatura non originale. Secondo esperti e bookmaker ci potrebbe scappare almeno un Oscar: la sceneggiatura firmata da James Ivory è data come favoritissima alla vittoria finale.

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I FILM - Guadagnino, classe 1971, cresciuto in Etiopia e poi tornato a Palermo all'età di sei anni, ha debuttato nel cinema nel '99 con 'The Protagonists', storia di una troupe cinematografica italiana che si reca a Londra per produrre un documentario su un caso di omicidio che ha avuto luogo pochi anni prima. Poi Guadagnino torna al suo primo amore, il documentario, con una serie di lavori tra i quali spicca "Mundo Civilizado", che racconta di quattro ventenni che, per una settimana a Catania, vengono coinvolti dal fervore culturale e musicale della città etnea. 

Solo sei anni dopo il primo lungometraggio, nel  2005, arriva il secondo film: 'Melissa P.', tratto dal best-seller '100 colpi di spazzola prima di andare a dormire' di Melissa Panerello. Non ha avuto un gran successo di critica, malgrado i 6 milioni d'incasso: secondo un sondaggio fatto tra i lettori del mensile 'Ciak' il film è giudicato il peggiore dell'anno

Maggiori fortune ottiene il successivo 'Io sono l'amore', del 2009, che fa il giro dei festival, da Berlino al Sundance, e viene candidato ai Golden Globe come miglior film straniero e agli Oscar per i migliori costumi.  Guadagnino si ributta sui documentari e poi debutta all'Opera con la regia del Falstaff di Verdi al Teatro Filarmonico di Verona. 

OSCAR_28379706_161815 Nel 2015 torna al cinema con 'A Bigger Splash' con Tilda Swinton e Ralph Fiennes, ispirato a 'La piscina' di Jacques Deray, film in concorso a Venezia che aumenta la popolarità internazionale del regista, anche se in patria non riceve un buon trattamento dalla critica. 

Grandi recensioni ha invece ottenuto, in Italia, questo 'Chiamami col tuo nome' che dopo un buon successo a Berlino e Toronto, viene osannato dalla maggior parte dei critici e designato Film della Critica dal Sindacato nazionale critici cinematografici italiani (Sncci), con la seguente motivazione: "Un'opera visivamente stupefacente, in grado di evocare il magistero di Renoir e la carnalità contadina di Bertolucci".

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